Rosalinda Autorino
Corso di Formazione Professionale Giocodanza la Nuova Propedeutica: Brescia 2
Cara maestra
Marinella,
tornare indietro nel tempo è stato per me un passo
avanti!
Ero proprio una bambina quando dissi alla mia mamma
che desideravo iscrivermi ad un corso di Danza, ricordo ancora l'emozione del
mio primo giorno...
La segretaria, Loredana, disse a mia madre di non
preoccuparsi perché avrei potuto fare una lezione di prova con la maestra Mena
(Collaboratrice della mia cara maestra Susy) e successivamente avrei potuto decidere
se iscrivermi o meno al corso di Danza.
Mi precipitai nello spogliatoio, tolsi i vestiti
rapida come una trottola.. A quei tempi nello spogliatoio c'era la signora
Erminia che aiutava tutti i bambini a vestirsi. Metteva i laccetti in ordine,
ci sistemava i capelli...insomma era una signora molto gentile e quel giorno
aiutò anche me. Raggiunsi le mie compagne di corso che erano già pronte in fila
e qualche minuto dopo entrammo in sala. La maestra Mena mi presentò come
"nuova amichetta" poi ci radunammo tutte in cerchio con le puntine
stese e la schiena dritta. Che fatica, però mi piaceva... Cosi, a fine lezione
dissi a mia madre: -"Si mamma, procedi con l'iscrizione, quand’è la
prossima lezione di danza?". Ero impaziente, lo sono tutt'oggi. Alla
lezione successiva entrò in sala la maestra Susy, lei seguiva i corsi avanzati,
ma quel giorno entrò in sala per conoscere "la bimba nuova"
Ricordo ancora le sue parole: - "Ciao io sono la
maestra Susy, tu come ti chiami?".
Impietrita, risposi: - "Io sono Rosalinda".
Qualche anno più avanti, all'età di dieci anni, la maestra Susy ci chiese cosa volessimo fare da grandi, alcune bambine risposero di voler diventare delle ballerine altre di voler essere delle parrucchiere, io avevo un desiderio nel cassetto...
Qualche anno più avanti, all'età di dieci anni, la maestra Susy ci chiese cosa volessimo fare da grandi, alcune bambine risposero di voler diventare delle ballerine altre di voler essere delle parrucchiere, io avevo un desiderio nel cassetto...
DIVENTARE MAESTRA DI DANZA, ma vergognata, alla
domanda della maestra Susy, risposi. -"Non lo so!" (io lo sapevo...lo
sapevo bene). Ho tenuto nascosto e protetto il mio desiderio fino all'età di
diciotto anni, quando scoprii di non poter più danzare per un inizio di artrosi
alle anche. Scoppiai in lacrime e a quel punto dissi la verità, piangevo perché
avevo paura di non poter più insegnare.
A quel punto strinsi i denti, decisi di dare il mio
ultimo esame, quello di Advanced 1, dopodiché presi una decisione……. Dire la
verità alla mia maestra!
Di mia spontanea volontà iniziai ad affiancare Mena,
la mia cara maestra di quand’ero piccola, proponendo il mio aiuto in maniera
gentile. Un mese dopo, a Gennaio 2015 presi coraggio: -“Susy devo parlarti”.
Fissammo un appuntamento e le dissi tutto. Mi ricordo di averle detto che mi
sentivo come una scatola colma di informazioni e che dovevo esplodere!
Volevo insegnare, non desideravo altro.
Incredula, mi propose un percorso di affiancamento, un
periodo di prova, di osservazione. Tirocinio insomma. Per me è stato
bellissimo, il mio sogno stava prendendo forma e non vedevo l’ora di mettermi
in gioco!
Non dimenticherò mai l’emozione che provai nel
sentirmi dire: -“Ti senti pronta ad affrontare una lezione da sola?”.
Che grossa responsabilità.. mi sentivo pronta perché
l’amore mi guidava senza che me ne rendessi conto, ma avevo costantemente
bisogno di conferme. Per fortuna avevo lei in sala che osservava ogni mio
movimento. Era pronta ad aiutarmi, qualora ne avessi avuto bisogno ed io ero
pronta a mettermi in discussione. Mi disse chiaramente che l’amore per quello
che facevo era chiarissimo, fu proprio a quel punto che mi consigliò il corso
di formazione Giocodanza® .
Tornai a casa e mi misi subito alla ricerca.
“No…. Salerno tutto pieno, troppo tardi!”.
Poi lessi: seconda sede di formazione Brescia-orari
Brescia 2.
Chiamai mia madre e le dissi: -“Mammaaa, ultimi
quattro posti disponibili a Brescia!”.
Mia madre, che si è sempre presa del tempo per
prendere le decisioni importanti, disse in quel preciso istante: “Partiamo!”
L’adrenalina mi salì a mille e mille furono i pensieri
in quell’istante; biglietti, costi, aereo, pullman…. Si forse è meglio partire
in pullman!
Click click click click……..
E ancora mille pensieri; ansia, panico, paura, domanda
di iscrizione, farò in tempo? Aspetto una risposta, controllo, ma… niente
ancora.
Il mattino successivo 06/10/2016 ecco l’e-mail, avevate accettato la mia domanda di
iscrizione.
SI PARTEE!
Partenza ore 8.30 arrivo previsto intorno alle ore
20.30, dodici ore. Il primo viaggio è stato lunghissimo, mi sembrava di non
arrivare mai. Al mio arrivo in Hotel mi accorgo di aver dimenticato i documenti
a Napoli, mi dico…dormo fuori, al freddo ma non torno indietro. La bontà del
signor Angelo non la dimenticherò mai, ci fece entrare, perché per fortuna tra
i documenti di Giocodanza era richiestala fotocopia di un documento di riconoscimento!
Letto, sveglia programmata e….
Drrrrrrrrrriiiiiiiiiiiiiiiin!
Si va… pronti, partenza VIA!
Marinella, i suoi occhi a lezione erano pieni di
gioia, lei aveva sete di noi e non vedeva l’ora di conoscere la bambina che è parte
in ognuna di noi.
Lei può ritenersi davvero molto fortunata per le
persone che ha scelto di portare al suo fianco. Ognuno di loro mi ha lasciato
un ricordo positivo, per questa ragione ci tengo a manifestare la gratitudine
che provo nei loro confronti:
PAOLO, lui è una di quelle persone che solo
guardandolo negli occhi ti sembra di conoscerlo da una vita… non sa di
avermi dato tanto, perché è una persona profondamente buona, una di quelle
persone che fa del bene senza rendersene conto. Grazie!
· JONES, lui è il
saggio della grande famiglia Giocodanza. Buono, onesto e sempre disponibile. Ci
ha reso partecipe di avvenimenti della sua vita lavorativa privata e non c’è
cosa più bella di donare la propria esperienza a noi giovani ragazzi. Grazie!
MARIA, lei è una
persona che si nasconde dietro uno scudo gigante, si apre difficilmente e lo fa
solamente se quella persona le ispira fiducia. Ho adorato i suoi consigli sotto
voce e i suoi abbracci sinceri. Grazie!
AURORA E LAURA, tendo
ad associarle perché le considero un misto di intelligenza, non è da tutti
saper accostare con professionalità il proprio lavoro alla nostra arte. Grazie!
GIULIO, è una persona
molto empatica, è stato bravo ad entrare nella mente di ognuna di noi. eri eri solo una bambina,
oggi sei anche una bambina”
Grazie!
· MARINELLA,
non a caso l’ho messa per ultima…vorrei dirle qualche parola in più.
Lei non è nell’elenco, lei è l’ideatrice del metodo e quindi le
devo il mio Grazie più grande. Non dimenticherò la sua dolce professionalità.
L’unicità nel trattare un
argomento così vasto e complicato con così tanta NATURALEZZA!
Cito una frase del suo libro che mi ha fatto piangere davvero tanto:
“ Ho intitolato la terza parte “Un Sogno” perché è il mio sogno che si è avverato: con sacrifici, tenacia con grande volontà ce l’ho fatta e il mio sogno è una realtà che vive ogni giorno, con la grande passione per la Danza che non mi ha mai abbandonata.”
Cito una frase del suo libro che mi ha fatto piangere davvero tanto:
“ Ho intitolato la terza parte “Un Sogno” perché è il mio sogno che si è avverato: con sacrifici, tenacia con grande volontà ce l’ho fatta e il mio sogno è una realtà che vive ogni giorno, con la grande passione per la Danza che non mi ha mai abbandonata.”
Mi sono
emozionata perché queste parole racchiudono il grande amore che provo per la
Danza. Mi considero davvero una persona privilegiata, perché non tutti hanno la
fortuna di amare così tanto il proprio lavoro.
Conoscervi è stato davvero molto emozionante.
Alla fine del primo incontro il mio cuore era colmo di
gioia, non potevo resistere fino al mio ritorno, dovevo mettere in pratica le
cose che avevo imparato, così ho fatto un esperimento:
Ho trattato mia madre esattamente come una bambina,
l’ho portata nella giungla ..le ho fatto preparare lo zainetto con il succo di
frutta i salatini e ho lasciato che lei scegliesse cosa portare con se. Ho
condotto il gioco allo stesso modo in cui ero stata io guidata a lezione. Le
brillavano gli occhi ed io ero emozionatissima perché volevo proprio che lei
vivesse le mie stesse emozioni. Volevo ringraziarla in qualche modo, perché
senza il suo supporto non avrei potuto frequentare il corso a Brescia. Le ho
raccontato delle giraffe che si salutavano con: “Hello-Hello” … ancora oggi
ride.
Le ho parlato di Lulù.
Questo metodo aveva conquistato mia madre che non ha
mai ballato nella sua vita…iniziavo già ad immaginare che le mie bambine lo
avrebbero adorato
Dopo il primo incontro, mia madre, mi ha portata in un negozio di
bambole da collezione, mi ha fatto scegliere quella che preferivo e poi ha
deciso di regalarmi Lulù. E’ stato emozionante, è come avere mia madre sempre
con me a lezione!
Lulù da quel giorno è sempre presente in sala e alla fine di ogni
giornata, quando tutte le lezioni sono finite… prima di posarla, le do un
bacio… quasi per ringraziarla!
Grazie
Marinella.