lunedì 24 gennaio 2011

Relazione GIOCODANZA® di Patrizia Tinnirello corso di Milano 2011

La mia esperienza del Giocodanza?
Beh, c’è un mondo ormai dimenticato da noi adulti che in confronto,quello reale in cui viviamo è nulla.
L’immaginazione è l’arma più potente che un individuo possiede perché ha la capacità di vedere e soprattutto di provare emozioni già conosciute o persino mai provate.
Questo è quello che ho riscoperto…si riscoperto..uso questa parola apposta,proprio perché la mia esperienza è stata esattamente l’apertura di un cassetto che non era stato gettato ma semplicemente chiuso.
Perché noi adulti non viviamo più anche di queste cose ormai accantonate?
Ho riscoperto mondi della mia fantasia che credevo spariti,ma la cosa ancora più sorprendente è che ho riscoperto una capacità in più ovvero che la mia fantasia è infinita perché essendo stimolata mi porta ad immaginare ancora più cose di quelle che credevo di poter riuscita ad immaginare.
La mia esperienza è stata quindi una continua sensazione di stupore.Soprattutto in quei momenti in cui mi rendevo conto di applicare dei movimenti tecnici e di essere questi stessi inclusi nelle emozioni provenienti dalla mia immaginazione.
È stato bellissimo altresì vedere il divertimento delle mie piccole allieve che si prodigavano con entusiasmo all’eseguire ogni “gioco”. I loro occhi però erano diversi dai miei ed ho provato invidia verso di loro perché ho capito che in quei momenti era come se si trovassero totalmente nel loro mondo e a loro agio mentre io ero sempre un’estranea quando ero al corso perché il mio mondo ormai è la realtà.
È stato molto bello vederle così entusiaste! La danza è espressione ed emozione e con il Giocodanza è possibile avvicinarle a quello che significa interiormente esprimere e comunicare agli altri con il corpo e la mente senza mai dimenticare la tecnica che in questo corso viene insegnata come propedeutica in modo da preparare le piccole ad essere pronte da più grandi a dedicarsi alla disciplina in toto tenendo conto anche del cambiamento delle loro capacità motoria negli anni.
Non bisogna infatti dimenticare che con questo metodo si riescono a far capire in modo più pratico e alle volte involontario delle cose importati per la danza come adesempio i differenti ritmi con annesso conteggio della musica, la postura di base e l’ascolto della musica in tutti i sensi ovvero: quello che mi fa provare, quello che posso comunicare con i miei movimenti sul particolare tipo di musica, i diversi tipi di movimenti che mi vengono suscitati da un particolare rumore o strumento etc..
Un’altra esperienza nel provare questa metodologia alle mie allieve è stata la paura di alcune bimbe nell’ascoltare un tipo di musica o nell’immaginarsi il personaggio “cattivo” del gioco che si sta facendo (il mago della foresta; gli animali feroci..). Ma sono riuscita a risolvere il problema in modo semplice ovvero: prima cambiando musica,poi ho rimesso la musica giusta ma durante i suoni paurosi ho continuato a parlare con tono allegro e volto sereno. In questo modo si sono abituate all’ascolto di questo tipo di musica imparando a conoscerlo e a non averne paura. Per quanto riguarda i personaggi “cattivi” ho deciso di farglieli conoscere prima del gioco facendoglieli apparire dispettosi e burloni invece che cattivi.
In conclusione sono molto soddisfatta e felice di aver partecipato a questo corso perché mi sono arricchita e in questo modo posso arricchire anche le mie piccole allieve in maniera divertente e costruttiva.

Patrizia Tinnirello corso di Milano 2010 - patrizia_12@hotmail.com

Nessun commento: