Tesina d'esame di
Stefania Garbagnati
Corso di Formazione Professionale Giocodanza®
Corso di Formazione Professionale Giocodanza®
Brescia - Anno Sociale 2013-2014
COME D’INCANTO...
Ricordo solo che ero al mare, l’acqua catturava il mio
sguardo, quell'azzurro che si trasformava in verde e poi piano piano diveniva
più scuro verso l’immenso.
Chiusi gli occhi e iniziai con i piedi a giocare con
la sabbia ma ad un certo punto, un brivido attraversò la mia schiena e girai
lievemente la testa, dietro di me, con quegli occhi grandi color nocciola, mia
nonna, mi guardava e toccandomi i capelli pronunciava, come una filastrocca
“per ogni riccio un capriccio”, sorrisi e mi voltai di nuovo ad osservare il
mare e le sue onde che si alzavano infrangendosi sul bagnasciuga provocando una
schiuma che poi spariva sulla sabbia e proprio mentre ero intenta a guardare il
mare e le sue magie, mia nonna disse “penso proprio che dovresti iscriverti ad
un corso di danza, è la prima cosa che ho pensato quando sei nata: sarà una
ballerina”…
… mi svegliai di soprassalto, ancora incredula e frastornata,
mia nonna era morta da 5 anni, mi mancava come non mai, ma quella notte era
tornata a trovarmi; qualcuno potrà pensare che sia stupido prendere decisioni
in base a un sogno, ma lo feci e così iniziò la mia avventura nel mondo della
danza; ed ora che di anni dalla sua morte ne sono passati ben 16 mia nonna
continua ad essere con me, è successo dopo quel sogno, mia nonna è tornata a
vivere, è una fonte continua dalla quale attingere per continuare a sognare e
ogni volta che penso a lei sorrido e sorrido perché mi ha regalato una sete di
vita, una sete di danza.
Ecco Marinella è questa sete di danza che, tra le altre cose,
mi ha portato ad iscrivermi al tuo corso, riuscivo a respirare, percepire la
tua passione leggendo le pagine del tuo libro.
Il primo giorno non sapevo bene
cosa aspettarmi, la sveglia presto, il viaggio in treno, le indicazioni per
giungere alla scuola scritte su un foglietto stropicciato; ancora assonnata
entrai in sala danza, insieme a me tantissime ragazze, donne, un miscuglio di
vite e di esperienze, tutte sedute una accanto all'altra, ricordo di essere
entrata li un po’ stanca, infreddolita e piena di pensieri ma poi, come
d’incanto, mi sono ritrovata bambina, girandomi verso lo specchio vedevo la
bambina che è in me, con quegli occhi curiosi, riscoprivo lo stupore e la gioia
anche in un semplice gesto e così la sala danza si è trasformata in un posto
fantastico dove potevo essere una bella sirena che cerca di scappare dai
pirati, una principessa che passeggia nel bosco, una piccola ape che si prepara
per la discoteca, e sono andata in Spagna, in Cina, ho visitato un castello
pieno di stanze magiche, sono stata in una giungla, ho creato delle sculture e
ho conosciuto un’orsetta bellissima di nome Lulù.
La cosa più bella è stata scoprire che questo mondo esiste
davvero! Possiamo davvero ricavare un velo bellissimo da un sacco della
spazzatura, e un telo colorato può diventare una tela dei pompieri, una nuvola,
un fungo, una padella per fare i popcorn, e dei semplici pezzettini di carta
possono davvero creare una bellissima aspettativa e possono trasformarsi in neve, coriandoli, polvere magica. Non è un
sogno, è tutto vero, i bambini possono tornare a fare i bambini, possono
imparare giocando possono saltare, danzare, imitare, guardare, creare possono
riscoprire la magia che risiede nei giochi nei quali tutto può essere
inventato.
OGNI BAMBINO DOVREBBE
FARE UN VIAGGIO NEL PAESE DEL GIOCODANZA.
“I grandi non capiscono
mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta.”
(Il piccolo principe)
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