lunedì 10 febbraio 2014

Relazione di Valentina Meduri Maestra di Giocodanza® - Corso di Formazione di Patti Marina (Messina)

Valentina Meduri - Formazione  Giocodanza® 2013/14
ALLA SCOPERTA DI UN MONDO PIÙ BELLO

  Cara Marinella,

  Incomincio col dire che io ballo da quando ero nel pancino di mia mamma. Amo ballare, mi sento bene quando lo faccio e mi esprimo tramite esso. Ho frequentato da bambina dei corsi di danza dai 3 ai 19 anni e posso dire che il momento più divertente della lezione era alla fine; quando avevamo la possibilità di ballare a nostro piacimento e allo stop della musica dettato dall'insegnante noi facevamo delle pose inventate istantaneamente. 

  Ho sempre avuto la visione della danza legata alla fatica, ai sacrifici, alla rigidità, disciplina assoluta. La lezione iniziava con gli esercizi a terra e poi alla sbarra; tutto questo senza giochi, attrezzi, cerchi o paracadute... Quindi puoi immaginare la mia faccia quando Giusy mia carissima amica mi ha proposto di fare insieme il corso! Lei insegna, io non più da tempo.
  Il mio lavoro è tutt’altro; si svolge in auto, ufficio, computer e mail, responsabilità ecc. Le proposte per insegnare danza non mi sono mancate ma prima di accettare l’incarico volevo sviluppare le competenze di una vera insegnante e non improvvisare! Avevo bisogno di un corso! La parola giocodanza
® ha fatto brillare i mie occhi. Con stupore ho detto a me stessa:- Nooo, è impossibile...Come si può insegnare danza classica giocando?? È un sogno!! Senza ombra di dubbio ho compilato l'iscrizione.
   Non c'è persona più d'accordo di me nel mettere in pratica questo nuovo metodo! La curiosità era tanta. Il primo giorno del corso mi sentivo impacciata, a disagio, fuori luogo. Ci hai chiesto di ritornare bambine io ho pensato :- be che ci vuole...niente! Invece avevo dimenticato quanto era bello essere piccoli...Nei tre giorni di corso ho fatto un viaggio nel tempo.
  Quanto mi hai insegnato in questi tre gg...! Grazieeeee....Il giocodanza
® non si ferma alla tecnica ma va oltre! Ho imparato quanto è bello condividere con gli altri, quanto la fantasia può trasformare le cose... Ho imparato ad ascoltare la bimba che è in me! Non sono per le "sviolinate" ma devo ammettere che hai avuto una bellissima idea a inventare questo metodo e poi far provare a noi sulla nostra pelle i giochi mi ha fatto apprezzare quanto valore ha. Molte volte si ha il preconcetto che giocando non si può imparare molto ma è sbagliato. Marinella ho avuto difficoltà a tornare nel mondo dei grandi!! Tre giorni di magia...

  Arrivare in sala, conoscere le altre ragazze, fare il gioco rompi ghiaccio (non mi usciva fuori nemmeno la voce) e poi da ballerine ci hai trasformato in apine....Che meraviglia...(mentre scrivo sorrido)
  Ho capito le difficoltà che possono avere i bambini e il loro punto di vista! Voglio soffermarmi su questo argomento. Spesso noi grandi non ci rendiamo conto che non diamo spazio ai pensieri dei piccoli e non facciamo altro che riempirli di nozioni e fargli eseguire compiti di qualsiasi natura. Vogliamo trasformarli subito in adulti non rispettando spesso i loro tempi, la natura del carattere e i limiti.
  Mi è piaciuto che a lezione hai messo i bambini al centro dell’attenzione e non la coreografia o il saggio. Sono importanti come frutto del loro e nostro lavoro ma se durante l’anno si eseguono gli esercizi con piacere e con uno spirito positivo e sempre stimolato alla curiosità non sarà difficile spiegare loro la coreografia, gli spazi, il tempo; perché grazie al nuovo metodo acquisteranno padronanza e non si baseranno solo sulla memoria. A lezione tutto viene studiato nei piccoli dettagli.
  Creare un ambiente accogliente e positivo, imparare a conoscere il proprio corpo e capire come far funzionare ogni  muscolo e a non danneggiare l' apparato scheletrico e la respirazione . Personalmente attraverso l’utilizzo del palloncino sono riuscita a focalizzare meglio quello che dovevo fare.
  L'impressione ad ogni fine lezione è stata di stupore puro e tanta curiosità per il giorno dopo. Tornavano in hotel elettrizzata, felice e stanca. Sono stati tre giorni di magia e di sorprese continue. Il lavoro è stato duro ma vissuto sotto la prospettiva del gioco e grazie agli attrezzi che ci rendevano tutto più a portata di mano le lezioni sono state piacevoli e l'umore uscita dalla sala non era di fatica come mi succedeva in passato, ma si accendeva in me la voglia di tornare subito in sala per vedere cosa c'era di nuovo ad aspettarmi! Una cosa che mi ha colpito più di tutte è stata la parte della lezione dedicata all'aspetto più intimo di ognuno di noi, quello emotivo.
  Quello per me è stato il momento più difficile. Mi sono sentita "nuda", le mie barriere costruite negli anni messe in discussione, le mie paure i miei disagi sono tornati a galla. Mi sono sentita come una tartaruga senza guscio, lumaca  o riccio, quello che preferisci; il concetto è che mi hai messo davanti quella bambina che avevo dimenticato. Io donna in carriera, sempre seria ,dura concentrata a non deludere nessuno e piena di responsabilità, fragile, tutto quello che sono diventata, ho rivisto davanti a me quella bambina sorridente, spensierata, solare che mi guardava e quasi non mi riconosceva. Come se mi dicesse :- Perché mi stai soffocando? Perché hai dimenticato quello che eri? Perché hai permesso alle tue paure di prendere il sopravvento non facendoti reagire ma imprigionandoti?!
  Giuro che per un momento ho pensato che tu fossi una psicologa, hai capito tutti i miei disagi, l'ho visto nei tuoi occhi. Piango mentre scrivo, mi emoziona tutto questo. Marinella è bello quello che insegni! Non insegni solo danza, insegni ad amare se stessi, a collaborare con gli altri, ad accettare i nostri limiti e ad aspirare al massimo delle nostre possibilità

  Ad oggi posso dire che ho scelto il corso giusto per diventare una brava insegnante. È questo il metodo che voglio adottare.
  Ho rispetto di tutto e tutti i bambini da sempre per me sono fonte di energia positiva e vanno protetti. Avevo dimenticato la bimba che era in me ma l ho ritrovata! Fare quegli esercizi è stato difficile ma mi è servito. Fidarsi degli altri lasciarsi andare è stata una sensazione nuova sotto certi aspetti e bella. Mi è piaciuto tutto quello che abbiamo fatto. Ancora oggi con Giusy ridiamo pensando al gioco del paracadute quando io ho confuso il mio numero e proprio come una bimba ho brontolato :- io ero il numero 5!! Che ridere...Vorrei scrivere tanto altro ma ho paura di annoiarti e mi rendo conto che devi leggere molte relazioni. Ti lascio col dirti grazie! Porto questa bellissima esperienza nel cuore. Ho visto un mondo più bello tramite la fantasia e attraverso la positività nell'approcciarsi alla realtà con nuovi occhi.
  Questa frase l ho sentita in un film e mi è venuto in mente quello che abbiamo fatto in sala... " Tutti dobbiamo crescere, ma non per forza dobbiamo diventare grandi; questo però non fa di noi degli irresponsabili...."