venerdì 10 dicembre 2010

MIDANZA Fieramilano City - 3-4-5 dicembre 2010

Ottimi risultati al GIOCODANZA - SEMINARIO INTRODUTTIVO PER INSEGNANTI DI DANZA
Giocodanza: la nuova propedeutica… ovvero imparare giocando! ®
Alle lezioni di Marinella Santini hanno partecipato oltre 30 insegnanti provenienti da tutta l'Italia

  Il seminario accosta a questa nuova metodologia, pensata per bambini di età compresa tra i quattro e gli otto anni. E’ un processo formativo attraverso il gioco – considerato nel suo aspetto educativo – tramite il quale il bambino è condotto alla scoperta delle sue potenzialità artistiche e creative. Attraverso l’immaginazione e la fantasia – elementi indispensabili alla creatività – e in un clima di distensione e di svago, i bambini ricevono gli strumenti necessari alla loro crescita psico-fisica. Inoltre, la riscoperta del gioco come invenzione e come azione creativa aiuta a costruire attivamente la propria personalità ed è preziosa per un sano percorso di crescita. Gioco e comunicazione attraverso il corpo, voce, musica… movimento, suoni corporei: questi gli elementi per una forma nuova e divertente di approccio educativo.
  Durante il Workshop, dopo una parte teorica, sono stati proposti esercizi-giochi per fasce di età diverse e un esempio di lezione tipo.

ARGOMENTI PROPOSTI
Giochi rompighiaccio (relazione e conoscenza) - Giochi di riscaldamento - Percezione corporea (conoscenza del corpo e delle sue possibilità motorie - Esercizi-gioco per la Forma) - Giochi con la musica - Percezione uditiva - Percezione visiva - Giochi di fantasia - Uso della voce - Utilizzo degli attrezzi-giocattolo.
E' stato rilasciato un attestato di partecipazione.

venerdì 6 agosto 2010

Lettera di una partecipante corso di Giocodanza di OSTIA

Ciao Marinella, spero tu stia bene, ti volevo ancora ringraziare per tutto ciò che nel corso di giocodanza sei riuscita a trasmettermi, e per le tue parole dell'ultimo giorno che mi hanno veramente commossa, perchè solo tu sei riuscita a capirmi tanto a fondo e hai saputo incoraggiarmi anche se mi conosci da così poco tempo. Non ho mai ricevuto da nessuno, nemmeno da insegnanti che mi hanno seguita nel mio percorso accademico, una tale comprensione e una tale forza. Tuttora se ripenso alle tue parole mi vengono i brividi e ti ringrazio perchè mi accompagneranno sempre. Con le tue parole hai aperto per me un nuovo capitolo della mia vita professionale, ho percepito in te la sincerità e la generosità nel donarmi dei consigli che non dimenticherò perchè sei riuscita a farli penetrare in me con una tale positività che li conserverò tra le cose più care che porto dentro. Ho completato in accademia, mi sono laureata il 15 luglio, è andato tutto bene!Volevo chiederti, dato che sto ultimando i lavori della mia scuola se poteva farti piacere organizzare in qualche modo, se potrai degli incontri, mi piacerebbe farti vedere le bambine e magari se potessero fare lezione direttamente con te sarebbe meraviglioso, magari organizzando dei piccoli stages. Mi piacerebbe tantissimo poter continuare ad avere un rapporto con te. Ho creato anche la pagina di Facebook se ti fa piacere puoi accettare la mia richiesta di amicizia. Ovviamente sei invitata all'inaugurazione della scuola che si terrà il 4 settembre alle ore 18.00 qui a Roma! Mi farebbe tanto tanto piacere. Con il cuore un abbraccio

venerdì 5 febbraio 2010

Relazione di Federica Pegoli (Workshop Milano)

Giocodanza, che avventura!!
In pochissime ore mi sono ritrovata in Cina, in Spagna e persino nel Far West. Mi sono trasformata in principessa e in un nanetto che mangiava l’aria. Nella giungla sono fuggita da un enorme mostro però poi mi hanno mangiata i coccodrilli! Con gli occhi chiusi ho sognato soldatini, fulmini e teatri! Ho volato con tante apine e con tanta fantasia…!! Ho incontrato una maestra che si chiama Marinella e che fa rima con " pazzerella" ! Ci ha guidato in questo viaggio lungo mondi fantasiosi e ha lasciato a noi maestre tanta gioia ed allegria!
Abbiamo usato mille attrezzi…tra veli, cordicelle ed altri oggetti mi son persa con la mente e ritrovata a giocare in compagnia!
Se pensavo al Giocodanza come a un corso come un altro, ho sbagliato di gran lunga ed il tempo passato insieme è volato in un batter d’ occhio!
Certo, tra un ballo e un altro la stanchezza si faceva sentire ma la soddisfazione era molto più forte a fine giornata!
Ho incontrato persone interessanti, pronte a confrontare le proprie esperienze in qualsiasi momento! Abbiamo giocato insieme con tanto affiatamento e … vinto il primo imbarazzo ci siamo lasciati trasportare dalla nostra maestra " pazzerella", che con la sua voglia di giocare e di scherzare ci ha regalato davvero tanto!
Ho già inserito il Giocodanza nelle mie lezioni ed ho avuto un riscontro sicuramente positivo. Ora nei visi delle mie piccole allieve leggo curiosità e voglia di fare, appunto di " imparare giocando"!
A volte le bimbe ti vengono accanto e facendo gli " occhi dolci" ti chiedono: "Maestra, facciamo il gioco dell’ altra volta?" oppure "E’ già ora di andare a casa?"…..bè, finalmente!!!
Non se ne poteva più di vedere le bambine piangere prima di entrare nella sala di danza, … ora le vediamo piangere prima di uscire dalla sala di danza..!
Per un po’ possiamo accantonare rigore e disciplina ed imparare ugualmente con un bel sorriso!
Grazie Marinella per questa bellissima esperienza, cercherò di trasmettere alle piccole ballerine la passione che tu hai trasmesso a noi!!
FEDERICA PEGOLI

domenica 24 gennaio 2010

Relazione di Giocodanza del Workshop di Milano di Elena Segato

Relazione di Elena Segato (Milano)

Così è stato, ho trovato in questi fine settimana, oltre che persone piacevoli e un insegnante davvero "forte", certezze in alcuni esercizi e un approccio diverso alla lezione. Sono venuta a conoscenza di giochi che mi hanno aiutata a sistemare le mie ore con le piccole allieve. Attraverso il Giocodanza7 sono arrivata piano piano a pulire e a dare qualcosa in più alle mie lezioni.
L'alternanza del gioco con concetti di postura, direzioni, ritmo, musicalià , concetti questi sicuramente impegnativi, sono risultati più facili da fare.
Devo dire che è impegnativo "giocare" in questo modo ma alla fine vengo ripagata perchè le bimbe escono felici dalla sala di danza (io più di loro) e ho dei genitori che stanno cominciando a capire e ad apprezzare il mio lavoro. So che troverò anche dei momenti di sconforto, di poca soddisfazione ma credo nel Giocodanza7 e tutto ciò che può dare: creatività, movimento e amore per la danza ai bimbi di oggi....ne hanno bisogno
Grazie di cuore Marinella!

Giocodanza .... mi ha incuriosito quando me ne hanno parlato, mi è venuta voglia di provare a giocare in modo nuovo. Volevo sperimentare metodi nuovi e arricchire ciò che già un pò sapevo (sono dell'idea che non si finisce mai di imparare!!).

GIOCODANZA® -- Workshop per insegnanti corso di Milano di Sara Cingolani

Relazione di Sara Cingolani
La danza mi ha accompagnata sempre fin da bambina; ricordo la gioia e la felicità nel ritrovarmi a scuola di danza e intraprendere quei primi passetti che mi facevano sentire tanto ballerina. Crescendo, ho sentito il bisogno di trasmettere alle nuove leve quello che un tempo avevo provato io e che tutt’ora provo ogni volta che si parla di danza e movimento. Impresa assai ardua!!! Le generazioni cambiano, cambiano le famiglie, le scuole e le attività a cui si accostano più di frequente i bambini. Poi ad un tratto il GIOCODANZA, che mi ha fatto scoprire un mondo nuovo, un mondo di fantasia, pieno di nanetti, principesse e tanto tanto amore e rispetto per gli altri. Il GIOCODANZA ha risvegliato in me la piccola Sara che avevo trascurato ormai da tempo...Ho sempre avuto una spiccata curiosità per le cose della vita, ma adesso è diverso, persino la cosa più banale del pianeta mi si rivela uno spunto da poter prendere ed elaborare per la mia lezione. Ecco quindi che mi ritrovo ad osservare, ascoltare, assaporare, provare... finchè una lampadina non si accende in me e in quel momento sento l'esigenza di scrivere su un pezzettino di carta quell'idea che si è trasformata in gioco, in gioco educativo, in GIOCODANZA!!! Saranno poi le stesse allieve a decretarne l'efficacia.
Ricordo veramente con gioia i nostri incontri a Milano passati insieme a persone che, come me, avevano voglia di imparare. All’inizio eravamo tutti così inibiti e imbarazzati… ma è bastato un secondo, GIOCO DEL SALUTO e via ad IMPARARE GIOCANDO!!! Ed eccomi poi in quella stanza, con una bottiglia mezza piena e una cannuccia in mano... quello che stiamo per fare, mi hanno sempre detto, 'NON SI FA' e sono a dir poco emozionata... sarà forse il brivido del proibito??? Non lo so, so solo che mi sto divertendo e che in un momento inspiro e soffio in quella cannuccia... mille bollicine cominciano a scoppiettare nella bottiglia e nelle bottiglie vicine, creando un suono piacevolissimo, già, non sono solo io infatti a fare quello che 'NON SI FA' ma siamo ben 18 e dalle loro facce percepisco che sono felici e che si divertono quanto me e che la nostra è solo una piccola sfida, già, una sfida all'ultima bolla!!! Perchè in realtà quello che 'NON SI FA' è soltanto un bellissimo ed efficacissimo ESERCIZIO DI RESPIRAZIONE che ci fa tornare per un istante tutti bambini.
La cosa che più mi ha fatto riflettere è stato il riscontro psicologico e morale di tutta la questione… io poco più che ventenne mi sono ritrovata bambina, mi sono riscoperta nel gioco e mi sono sentita felice e soddisfatta di essermi riavvicinata alla fanciullezza con tanta passione e dedizione. E’ stato liberatorio!!! Sapere chi sei riscoprendoti in un gioco è a dir poco fantastico!!! La soddisfazione più grande, però, rimane quella di vedere i miei bambini a scuola di danza che arrivano pieni di entusiasmo e con una grinta e una voglia di fare che prima non vedevo in loro!!! Sentirli poi dire a fine lezione….’MAESTRA MA GIA’ ANDIAMO A CASA???’ E' sinonimo di quel benessere che provano in una semplice oretta passata a scuola di danza!!!
Secondo il mio punto di vista siamo esseri creativi e tramite il GIOCODANZA persino l'adulto crea e ricrea se stesso. Se il bambino si diverte e impara giocando, anche la maestra assieme a loro riscopre la voglia di mettersi in gioco, riscopre l'innocenza e la purezza di uno sguardo e di un gesto; tutti infatti possediamo l'ancestrale esperienza del movimento che è come un dono, che va curato e rispettato, perchè tramite esso possiamo provare sensazioni vere e riscoprire quel legame cosmico che ci unisce.
Non pretendo nulla dai miei piccoli allievi, il mio obiettivo è dar loro ciò che sono e ciò che ho imparato durante il mio meraviglioso percorso (per altro spero ancora lungo e vivace). Condividere insieme a loro le esperienze e le emozioni è motivo di grande soddisfazione per me. Io insegnante cresco assieme a loro e la cosa che mi rende profondamente orgogliosa è vederli sereni e felici. Vedere poi che il mio lavoro viene compreso e apprezzato sia dai piccoli ma anche dai loro genitori mi fa pensare che il metodo sia del tutto efficace, ma anche che la mia passione, la mia dedizione, la mia grinta e un pizzico di buona fortuna mi abbiano sempre aiutata. Fare un lavoro che piace è la via verso la felicità ed il successo, ma è anche un modo per cambiare di molto le cose. La danza è una compagna di vita nella quale ho sempre creduto, mi ha sostenuto nelle gioie e nelle sofferenze della vita, mi è stata vicina sempre. Oggi sono felice perchè finalmente ho trovato me stessa, so chi sono e chi voglio essere... e quello che voglio essere è una piccola e giovane maestra che, seppur inesperta, dedicherà se stessa ai suoi allievi.
Ringrazio veramente di cuore tutti gli ‘amichetti’ con cui ho condiviso e intrapreso questo percorso indimenticabile:
Adamo in primis e poi Serena, Federica, Maya, Angela, Adriana, Martina, Anna, Federica, Elena, Laura, Elena, Francesca, Giusy, Samantha e Ambra.
Un particolare ringraziamento va poi alla maestra Marinella che, con la sua esperienza e spensieratezza, ha saputo motivarci e renderci felici sempre!!! E un bacione a Claudia che, con la sua simpatia, ha allietato i nostri incontri e si è scoperta una bravissima dj e una fantastica compagna di giochi… non dimenticherò mai le sue scarpine da elfo!!! BELLISSIME!!!
Vi ringrazio di cuore, perché veramente mi avete dato tutto quello che cercavo.
Grazie
Sara Cingolani

martedì 12 gennaio 2010

Relazione di Samanta Bergamini del corso di Milano


bologna, 11 gennaio 2010


Carissima Marinella,
dedico l'inizio di questa mail ai ringraziamenti, non posso farne a meno poichè l'averti conosciuto mi ha indicato una strada da
seguire nella scelta di insegnare danza ai bambini.
Come allieva ho avuto esperienze e rapporti personali non sempre facili, ma ho continuato a credere nell'importanza che lo studio di una disciplina artistica, a tutti i livelli, può avere nella vita di ognuno e che qualunque sia il motivo che ti spinge a studiare danza, attività spesso poco generosa, fa di te un privilegiato, ti fornisce un universo parallelo dove, soltanto se vuoi, puoi riversare le cose belle e brutte della tua vita o lasciarle fuori dall'aula ed essere, anche solo per poche ore qualcosa di diverso.
Ora sono un insegnante, mi arrogo questo diritto avendo un gruppo di bambine che segue il mio corso e, di conseguenza, un gruppo di genitori che ripongono in me la loro fiducia.
Non passa giorno senza che io mi chieda se sono veramente all'altezza di questo ruolo e spero che quest'inquietudine non mi abbandoni mai e mi spinga sempre a migliorare e a crescere, non solo dal punto di vista professionale.
Le cose che ho capito fino ad oggi, nella mia breve esperienza, fungeranno da relazione a questo seminario, spero non le troverai troppo banali o confuse e di essere in grado di trascrivere quello che è principalmente un fatto emotivo.
Vorrei saper insegnare con il puro intento di divertire e coinvolgere i bambini, lasciando da parte l'ansia di ottenere per forza risultati e senza proiettare sui miei allievi i successi e gli insuccessi della mia vita di danzatrice,
il tuo metodo è un prezioso aiuto in questo senso, perchè ora so che i bambini devono sentirsi liberi di danzare e di esprimersi, i miei saranno solo suggerimenti e contesti creati appositamente per stimolarli, inoltre:
dovrò saper accettare le loro proposte,anche a costo di rivoluzionare la mia idea di lezione,saranno così più responsabilizzati nella corretta esecuzione degli esercizi...
se rispetterò i loro desideri saranno più disponibili e rispettosi a loro volta...
un estemporaneo scambio di ruoli fra l'insegnante e l'allievo renderà più facile accettare le regole...
rendersi disponibili al gioco non mi farà perdere autorevolezza, i bambini attingeranno alle mie proposte con entusiasmo e questo è molto più gratificante del timore reverenziale da sempre scaturito dagli insegnanti tradizionali...
le soluzioni trovate dai bambini sono di gran lunga più interessanti di quelle degli adulti. Se non mi farò prigioniera di un percorso prestabilito saranno loro stessi a darmi idee e ad aiutarmi a fare di ogni lezione un momento speciale.
allo stesso tempo, usare il loro linguaggio e utilizzare l'infinità di giochi e suggerimenti che il GIOCODANZA mi ha fornito renderà tutto questo molto più semplice, perchè la vera grande difficoltà sta nel sapere come parlare di danza ad un bambino, come invitarlo ad eseguire un esercizio che nemmeno tu sai esattamente a cosa serva, come chiedere attenzione , partecipazione e relazione a bambini già molto sollecitati e stanchi,per giunta lì presenti per volere dei loro genitori, in molti casi...
GIOCODANZA mi ha dato delle possibili risposte e già dalla mia prima lezione come insegnante ho capito che sarebbe stato un metodo efficace, affiancato alle tante tecniche che ho studiato, non sempre con successo, sarà il mio punto di partenza rispetto a questa professione che ho avuto il coraggio di affrontare solo ora, a quasi quarant'anni.
Così come è iniziata questa mail si conclude con un grazie Marinella, al di là della mia personale passione per la danza, il tuo metodo e le tue idee così personali e innovative rispetto alla propedeutica tradizionale invogliano a lavorare con i bambini e semplificano un tipo di rapporto che spesso può risultare difficile e faticoso.
Aver frequentato il tuo seminario fa di me un insegnante speciale ma, a mio modo di vedere, ciò comporta anche una grande responsabilità.
Al di là di queste poche righe confuse che forse non soddisferanno la tua idea di relazione,la promessa è quella di lavorare seriamente e di continuare a stupirmi ogni qual volta un bambino mi dirà: è stato davvero bellissimo...
con gratitudine e affetto,
Samanta

martedì 5 gennaio 2010

Relazione finale di Federica - corso di Milano di Giocodanza

Fin da piccola ho sempre sognato di fare la maestra; nella mia infanzia la gioia più grande era quella di aiutare i bambini più piccoli di me. Dopo il diploma magistrale e dopo varie esperienze come maestra in diversi asili, sentivo il bisogno di arricchire la mia formazione e di riempirmi di tanto amore dentro da poter offrire un aiuto per la crescita armonica e morale del bambino e stimolare tutte le sue qualità individuali, rendendole feconde per una società come la nostra, sempre più difficile e problematica. Sono, così, andata a Milano dove ho conseguito il diploma di maestra steineriana; ti insegna a vedere il bambino in tutta la sua totalità come essere puro, pieno di voglia di vivere e bisognoso di curare e sviluppare la sua fantasia, la sua creatività che gli permetteranno poi in un futuro di essere padrone di sé stesso e di diventare un uomo libero.
Viviamo in tempi di rapidi mutamenti di stili di vita, esigenze lavorative, situazioni sociali e spesso il disagio e la frustrazione sperimentati dall’uomo di oggi, fin dall’infanzia, si aggravano in un disperato senso di isolamento e inutilità.
Guardando al mondo intorno a noi, possiamo vedere la prevalenza di istinti egoistici, che si manifestano da una parte con una incredibile importanza al profitto economico, dall’altra, al crescente aumento dell’aggressività.
Il mio impegno, come persona e come maestra, è quello di mettere al centro del processo educativo lo sviluppo del mondo interiore del bambino, avendo cura di tutti gli aspetti razionali ed affettivi , emotivi ed etici che portano alla formazione della sua personalità, cercando di formare uomini liberi che in un futuro facciano solo del bene.
Duranti questi anni mi sono resa conto che il bambino piccolo non è in grado di autodeterminarsi, lui è in balìa del mondo esterno e si affida all’adulto, che deve presentargli un ambiente che sia consono alle sue facoltà, offrendogli solo ciò che lui può digerire. Parlando di ambiente, non mi riferisco solo a quello esterno, ma anche a quello animico, influenzato da pensieri, atteggiamenti e intenzioni che gli adulti gli portano. Nervosismo, sfoghi del nostro temperamento diventano solo la corporeità del bambino.
Purtroppo mi rendo conto che oggi i bambini sono sempre più abbandonati a sé stessi, in compagnia solo di televisione, video games, etc…io voglio aiutare questi bambini a preservare le forze di fantasia e volontà attivi in loro nutrendo la loro anima senza ricorrere ad un processo precoce di intellettualizzazione; prevenendo così la formazione di bambini annoiati, stanchi senza nessun tipo di forza fisica e soprattutto pieni di aggressività.
Il bambino nei suoi primi sette anni di vita è tutto volontà, movimento, con questo impara a conoscere il proprio corpo e a muoversi nello spazio.
La mia vita gira tutta attorno ai bambini, tutto ciò che può far bene a loro, tutto ciò che li rende felici io lo voglio fare; loro mi danno amore io voglio dare loro amore.
Dopo diversi anni di insegnamento della danza classica a bambine dai 3 agli 8 anni, sentivo il bisogno di dare a loro qualcosa in più, dovevo imparare e sviluppare di più la mia fantasia, dovevo imparare dei giochi per insegnare a loro la danza facendole divertire senza farle annoiare.
Ho scoperto su internet giocodanza, mi sono documentata, e mi sono affidata.
Già il nome, giocodanza, mi portava a pensare a tanti giochi di fantasia, alla drammatizzazione di alcuni gesti della vita quotidiana, con l’uso dei primi passi e movimenti della danza accompagnati dalla musica.
Ho potuto vedere che attraverso il giocodanza il bambino impara a conoscere e a prendere consapevolezza del proprio corpo facendolo diventare mezzo di comunicazione con gli altri, impara a farlo muovere nello spazio, a drammatizzare la realtà, impara a sentire la musica e a muoversi su di essa.
Il bambino diventa creativo, impara a creare forme nello spazio, a conoscere l’emotività, fa parlare il proprio corpo, impara a sentire e a “tenere” il ritmo.
Impara una disciplina e ad avere rispetto per gli altri.
E’ bello perché, durante il corso, con la conoscenza approfondita degli esercizi, ho potuto constatare che si tiene in considerazione dello sviluppo psico-fisico del bambino, senza accelerare i suoi tempi di apprendimento, aiutandolo ad acquisire autostima. .
Durante le mie lezioni di danza, dopo aver inserito alcuni esercizi di giocodanza ho notato che è aumentata l’armonia tra le bambine, mi piace vedere i loro occhi pieni di gioia, voglia di fare, voglia di imparare, soprattutto voglia di venire a danza, mi piace insegnargli i primi passi facendole divertire, proponendoglieli dietro un gioco, una storia, facendo finta di essere una volta in mezzo alla giungla con zanzare che ci danno noia, con coccodrilli che vogliono mangiarci i piedi, un’ altra volta in mezzo a un bosco, in montagna, in mezzo al mare…, trasformandoci in pesci, fiori, stelle, treni…
Ho imparato ad usare attrezzi come cerchi, palloncini, un bellissimo telo colorato chiamato “paracadute”, ma soprattutto ho visto cosa si può creare e come prendono vita semplici oggetti come fiori, cannucce, dadi, cappelli…è bello inventare e rappresentare fiabe.
Avendo una formazione come maestra steineriana, a volte mi sentivo in difficoltà a dover essere troppo rigida e a proporre esercizi secondo me troppo difficili per bambine di 4-5 anni, dal momento che a quell’età il loro fisico e i loro muscoli non sono ancora pronti per determinati sforzi fisici; incontrando Marinella ho trovato un appoggio, una persona con le mie stesse idee, una persona che mi aiutasse a mettere in pratica quello che io ho sempre avuto nella mente e che ho sempre studiato.
Una persona che mi insegnasse come proporre gli esercizi, come poter utilizzare fiabe e racconti nella danza, come poter far diventare un semplice esercizio, un bellissimo esercizio con l’uso di “poveri” oggetti.
E’ molto in uso nelle scuole materne e nei centri privati, psicomotricità; sono sempre rimasta un po’ scettica su questa disciplina, l’ho sempre vista rimanere troppo sul piano razionale, senza andare sul piano affettivo e animico, senza andare “dentro”al bambino, senza seguire i suoi bisogni ; dopo aver conosciuto giocodanza, sono convinta che si può abbondantemente sostituire con la psicomotricità e inserire tranquillamente come “materia” nelle scuole dell’infanzia.
In questo modo aiutiamo anche i maschietti, che di solito per una mal educazione non frequentano scuole di danza, ad essere più sensibili, a calmare un po’ la loro aggressività e soprattutto a curare i loro sensi.
Insomma giocodanza per me è stata una vera scoperta che sicuramente mi terrà compagnia nei miei progetti futuri.
Non posso fare altro che ringraziare la persona speciale che me lo ha insegnato…
Grazie Marinella!
Federica