martedì 12 gennaio 2010

Relazione di Samanta Bergamini del corso di Milano


bologna, 11 gennaio 2010


Carissima Marinella,
dedico l'inizio di questa mail ai ringraziamenti, non posso farne a meno poichè l'averti conosciuto mi ha indicato una strada da
seguire nella scelta di insegnare danza ai bambini.
Come allieva ho avuto esperienze e rapporti personali non sempre facili, ma ho continuato a credere nell'importanza che lo studio di una disciplina artistica, a tutti i livelli, può avere nella vita di ognuno e che qualunque sia il motivo che ti spinge a studiare danza, attività spesso poco generosa, fa di te un privilegiato, ti fornisce un universo parallelo dove, soltanto se vuoi, puoi riversare le cose belle e brutte della tua vita o lasciarle fuori dall'aula ed essere, anche solo per poche ore qualcosa di diverso.
Ora sono un insegnante, mi arrogo questo diritto avendo un gruppo di bambine che segue il mio corso e, di conseguenza, un gruppo di genitori che ripongono in me la loro fiducia.
Non passa giorno senza che io mi chieda se sono veramente all'altezza di questo ruolo e spero che quest'inquietudine non mi abbandoni mai e mi spinga sempre a migliorare e a crescere, non solo dal punto di vista professionale.
Le cose che ho capito fino ad oggi, nella mia breve esperienza, fungeranno da relazione a questo seminario, spero non le troverai troppo banali o confuse e di essere in grado di trascrivere quello che è principalmente un fatto emotivo.
Vorrei saper insegnare con il puro intento di divertire e coinvolgere i bambini, lasciando da parte l'ansia di ottenere per forza risultati e senza proiettare sui miei allievi i successi e gli insuccessi della mia vita di danzatrice,
il tuo metodo è un prezioso aiuto in questo senso, perchè ora so che i bambini devono sentirsi liberi di danzare e di esprimersi, i miei saranno solo suggerimenti e contesti creati appositamente per stimolarli, inoltre:
dovrò saper accettare le loro proposte,anche a costo di rivoluzionare la mia idea di lezione,saranno così più responsabilizzati nella corretta esecuzione degli esercizi...
se rispetterò i loro desideri saranno più disponibili e rispettosi a loro volta...
un estemporaneo scambio di ruoli fra l'insegnante e l'allievo renderà più facile accettare le regole...
rendersi disponibili al gioco non mi farà perdere autorevolezza, i bambini attingeranno alle mie proposte con entusiasmo e questo è molto più gratificante del timore reverenziale da sempre scaturito dagli insegnanti tradizionali...
le soluzioni trovate dai bambini sono di gran lunga più interessanti di quelle degli adulti. Se non mi farò prigioniera di un percorso prestabilito saranno loro stessi a darmi idee e ad aiutarmi a fare di ogni lezione un momento speciale.
allo stesso tempo, usare il loro linguaggio e utilizzare l'infinità di giochi e suggerimenti che il GIOCODANZA mi ha fornito renderà tutto questo molto più semplice, perchè la vera grande difficoltà sta nel sapere come parlare di danza ad un bambino, come invitarlo ad eseguire un esercizio che nemmeno tu sai esattamente a cosa serva, come chiedere attenzione , partecipazione e relazione a bambini già molto sollecitati e stanchi,per giunta lì presenti per volere dei loro genitori, in molti casi...
GIOCODANZA mi ha dato delle possibili risposte e già dalla mia prima lezione come insegnante ho capito che sarebbe stato un metodo efficace, affiancato alle tante tecniche che ho studiato, non sempre con successo, sarà il mio punto di partenza rispetto a questa professione che ho avuto il coraggio di affrontare solo ora, a quasi quarant'anni.
Così come è iniziata questa mail si conclude con un grazie Marinella, al di là della mia personale passione per la danza, il tuo metodo e le tue idee così personali e innovative rispetto alla propedeutica tradizionale invogliano a lavorare con i bambini e semplificano un tipo di rapporto che spesso può risultare difficile e faticoso.
Aver frequentato il tuo seminario fa di me un insegnante speciale ma, a mio modo di vedere, ciò comporta anche una grande responsabilità.
Al di là di queste poche righe confuse che forse non soddisferanno la tua idea di relazione,la promessa è quella di lavorare seriamente e di continuare a stupirmi ogni qual volta un bambino mi dirà: è stato davvero bellissimo...
con gratitudine e affetto,
Samanta

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