martedì 5 gennaio 2010

Relazione finale di Federica - corso di Milano di Giocodanza

Fin da piccola ho sempre sognato di fare la maestra; nella mia infanzia la gioia più grande era quella di aiutare i bambini più piccoli di me. Dopo il diploma magistrale e dopo varie esperienze come maestra in diversi asili, sentivo il bisogno di arricchire la mia formazione e di riempirmi di tanto amore dentro da poter offrire un aiuto per la crescita armonica e morale del bambino e stimolare tutte le sue qualità individuali, rendendole feconde per una società come la nostra, sempre più difficile e problematica. Sono, così, andata a Milano dove ho conseguito il diploma di maestra steineriana; ti insegna a vedere il bambino in tutta la sua totalità come essere puro, pieno di voglia di vivere e bisognoso di curare e sviluppare la sua fantasia, la sua creatività che gli permetteranno poi in un futuro di essere padrone di sé stesso e di diventare un uomo libero.
Viviamo in tempi di rapidi mutamenti di stili di vita, esigenze lavorative, situazioni sociali e spesso il disagio e la frustrazione sperimentati dall’uomo di oggi, fin dall’infanzia, si aggravano in un disperato senso di isolamento e inutilità.
Guardando al mondo intorno a noi, possiamo vedere la prevalenza di istinti egoistici, che si manifestano da una parte con una incredibile importanza al profitto economico, dall’altra, al crescente aumento dell’aggressività.
Il mio impegno, come persona e come maestra, è quello di mettere al centro del processo educativo lo sviluppo del mondo interiore del bambino, avendo cura di tutti gli aspetti razionali ed affettivi , emotivi ed etici che portano alla formazione della sua personalità, cercando di formare uomini liberi che in un futuro facciano solo del bene.
Duranti questi anni mi sono resa conto che il bambino piccolo non è in grado di autodeterminarsi, lui è in balìa del mondo esterno e si affida all’adulto, che deve presentargli un ambiente che sia consono alle sue facoltà, offrendogli solo ciò che lui può digerire. Parlando di ambiente, non mi riferisco solo a quello esterno, ma anche a quello animico, influenzato da pensieri, atteggiamenti e intenzioni che gli adulti gli portano. Nervosismo, sfoghi del nostro temperamento diventano solo la corporeità del bambino.
Purtroppo mi rendo conto che oggi i bambini sono sempre più abbandonati a sé stessi, in compagnia solo di televisione, video games, etc…io voglio aiutare questi bambini a preservare le forze di fantasia e volontà attivi in loro nutrendo la loro anima senza ricorrere ad un processo precoce di intellettualizzazione; prevenendo così la formazione di bambini annoiati, stanchi senza nessun tipo di forza fisica e soprattutto pieni di aggressività.
Il bambino nei suoi primi sette anni di vita è tutto volontà, movimento, con questo impara a conoscere il proprio corpo e a muoversi nello spazio.
La mia vita gira tutta attorno ai bambini, tutto ciò che può far bene a loro, tutto ciò che li rende felici io lo voglio fare; loro mi danno amore io voglio dare loro amore.
Dopo diversi anni di insegnamento della danza classica a bambine dai 3 agli 8 anni, sentivo il bisogno di dare a loro qualcosa in più, dovevo imparare e sviluppare di più la mia fantasia, dovevo imparare dei giochi per insegnare a loro la danza facendole divertire senza farle annoiare.
Ho scoperto su internet giocodanza, mi sono documentata, e mi sono affidata.
Già il nome, giocodanza, mi portava a pensare a tanti giochi di fantasia, alla drammatizzazione di alcuni gesti della vita quotidiana, con l’uso dei primi passi e movimenti della danza accompagnati dalla musica.
Ho potuto vedere che attraverso il giocodanza il bambino impara a conoscere e a prendere consapevolezza del proprio corpo facendolo diventare mezzo di comunicazione con gli altri, impara a farlo muovere nello spazio, a drammatizzare la realtà, impara a sentire la musica e a muoversi su di essa.
Il bambino diventa creativo, impara a creare forme nello spazio, a conoscere l’emotività, fa parlare il proprio corpo, impara a sentire e a “tenere” il ritmo.
Impara una disciplina e ad avere rispetto per gli altri.
E’ bello perché, durante il corso, con la conoscenza approfondita degli esercizi, ho potuto constatare che si tiene in considerazione dello sviluppo psico-fisico del bambino, senza accelerare i suoi tempi di apprendimento, aiutandolo ad acquisire autostima. .
Durante le mie lezioni di danza, dopo aver inserito alcuni esercizi di giocodanza ho notato che è aumentata l’armonia tra le bambine, mi piace vedere i loro occhi pieni di gioia, voglia di fare, voglia di imparare, soprattutto voglia di venire a danza, mi piace insegnargli i primi passi facendole divertire, proponendoglieli dietro un gioco, una storia, facendo finta di essere una volta in mezzo alla giungla con zanzare che ci danno noia, con coccodrilli che vogliono mangiarci i piedi, un’ altra volta in mezzo a un bosco, in montagna, in mezzo al mare…, trasformandoci in pesci, fiori, stelle, treni…
Ho imparato ad usare attrezzi come cerchi, palloncini, un bellissimo telo colorato chiamato “paracadute”, ma soprattutto ho visto cosa si può creare e come prendono vita semplici oggetti come fiori, cannucce, dadi, cappelli…è bello inventare e rappresentare fiabe.
Avendo una formazione come maestra steineriana, a volte mi sentivo in difficoltà a dover essere troppo rigida e a proporre esercizi secondo me troppo difficili per bambine di 4-5 anni, dal momento che a quell’età il loro fisico e i loro muscoli non sono ancora pronti per determinati sforzi fisici; incontrando Marinella ho trovato un appoggio, una persona con le mie stesse idee, una persona che mi aiutasse a mettere in pratica quello che io ho sempre avuto nella mente e che ho sempre studiato.
Una persona che mi insegnasse come proporre gli esercizi, come poter utilizzare fiabe e racconti nella danza, come poter far diventare un semplice esercizio, un bellissimo esercizio con l’uso di “poveri” oggetti.
E’ molto in uso nelle scuole materne e nei centri privati, psicomotricità; sono sempre rimasta un po’ scettica su questa disciplina, l’ho sempre vista rimanere troppo sul piano razionale, senza andare sul piano affettivo e animico, senza andare “dentro”al bambino, senza seguire i suoi bisogni ; dopo aver conosciuto giocodanza, sono convinta che si può abbondantemente sostituire con la psicomotricità e inserire tranquillamente come “materia” nelle scuole dell’infanzia.
In questo modo aiutiamo anche i maschietti, che di solito per una mal educazione non frequentano scuole di danza, ad essere più sensibili, a calmare un po’ la loro aggressività e soprattutto a curare i loro sensi.
Insomma giocodanza per me è stata una vera scoperta che sicuramente mi terrà compagnia nei miei progetti futuri.
Non posso fare altro che ringraziare la persona speciale che me lo ha insegnato…
Grazie Marinella!
Federica

Nessun commento: