domenica 8 novembre 2009

GIOCODANZA: LA NUOVA PROPEDEUTICA...ovvero imparare giocando! ®

La metodologia del Giocodanza®, pensata per bambini di età compresa tra i quattro e gli otto anni, consente un approccio alla Danza libero da codici fissi in quanto è un processo formativo attraverso il gioco - considerato nel suo aspetto educativo - tramite il quale l’allievo è condotto alla scoperta delle sue potenzialità artistiche e creative. L’apprendimento segue, infatti, un percorso ludico nel quale, in un clima di distensione e di svago, la presenza di regole non imposte aiuta lo sviluppo dell’autocontrollo, mentre corpo voce musica spazio diventano le modalità per relazionarsi con se stessi e con gli altri.

Gli allievi ricevono gli strumenti necessari per stimolare l’immaginazione e la fantasia - elementi indispensabili alla creatività – regolando e disciplinando le loro capacità con libertà di espressione.Così, riscoprendosi, il bambino migliora l’autostima e, più consapevole, diviene in grado di gestire questa sua libertà.
Gli anni della propedeutica prevedono l’elaborazione di elementi importanti e basilari, che tuttavia non sono
semplici. Questi elementi di base vengono introdotti nella lezione sotto forma di gioco, precisando che con questo termine si fa riferimento non al gioco ricreativo, ma educativo, che può essere anche ri-creativo, solo se, e in quanto, ricrea lo stato originario proprio dell’infanzia. È gioco educativo perchè vi sono regole da rispettare e contenuti precisi, che altro non sono che le componenti e gli elementi di base della Danza, come la percezione corporea, la qualità del movimento, lo spazio, il tempo e così via. Il gioco non è semplicemente un elemento ludico da introdurre qua e là nell’arco della lezione: la lezione stessa è un gioco… e il gioco ne diventa l’elemento portante.
I bambini di oggi hanno un rapporto con il gioco più interattivo che attivo. I giochi tecnologici sono realtà “confezionate”, che li immergono in un mondo virtuale nel quale poco spazio è riservato all’immaginazione e alla creatività. La riscoperta del valore del gioco come “invenzione” e come “azione creativa” può aiutarli dunque a costruire attivamente la propria personalità ed è
preziosa per un sano percorso di crescita.

L’obiettivo del Giocodanza ® è dunque motivare i piccoli allievi, far sì che essi possano sostenere un ruolo attivo all’interno della lezione: vanno stimolate e risvegliate la loro creatività, così come vanno risvegliate e stimolate l’efficienza e l’attività fisica.
Grazie all’introduzione di esercizi-gioco, il bambino ha un approccio spontaneo con la Danza, perché è proprio attraverso il gioco che egli esplora, conosce, per arrivare poi ad esplicare le sue capacità.
Il gioco sviluppa nei bambini capacità analitiche, critiche e intellettuali, capacità che sono rivolte non solo verso se stessi, ma anche verso gli altri; esso costituisce infatti un’occasione per fare esperienze, un mezzo per esprimersi e comunicare. E’ dunque, di importanza fondamentale non solo per quanto riguarda lo sviluppo psico-fisico del bambino, ma anche sul piano affettivo e relazionale, perché è proprio giocando che egli imita, crea, fa le sue prime esperienze.
Il divertimento ed il gioco divengono gli elementi e le componenti fondamentali della lezione, utilizzando anche oggetti che, trasformandosi in attrezzi-giocattolo, forniscono ulteriori input creativi.
Gli allievi sono condotti alla scoperta delle proprie potenzialità di espressione artistica ed emotiva proprio attraverso il gioco e l’immaginazione.
L’attività ludica rappresenta l’espressione più immediata della capacità immaginativa del bambino ed è essenziale mantenere (o recuperare) queste possibilità espressive, fondamentali per lo sviluppo della sua personalità. Inoltre giocare, prima recuperando la spontaneità infantile e in seguito attraverso un movimento disciplinato, permette in modo semplice di rapportarsi successivamente a ciò che condurrà alla tecnica accademica, facendo del movimento stesso un fattore che armonizza la realtà e la fantasia.
Il gioco diviene dunque il mezzo più idoneo per esplorare e conoscere tutto ciò che in seguito diventerà il bagaglio per la conoscenza della tecnica vera e propria.


Imparare giocando, proprio grazie al divertimento del gioco, porta il bambino a ricercare la qualità del movimento, lo spinge a fare sempre meglio, così che egli arriverà – per gradi e senza noia – ad acquisire, e poi fare propri, gli elementi della tecnica, che non saranno così sterili o imprigionanti, ma andranno ad arricchire il suo bagaglio di conoscenze e il suo linguaggio corporeo. Riuscirà in tal modo a comunicare le sue emozioni ed il suo danzare sarà allora un danzare cosciente.
Marinella Santini

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Il seminario si svolgerà nei seguenti orari: Sabato 28.11 dalle ore 15.00 alle ore 19.00 // Domenica 29.11 dalle ore 09.00 alle ore 13.00 - per informazioni: 0572 525331 - oppure - Sabrina Scatizzi: 335 5419264 -


I bambini di oggi hanno un rapporto con il gioco più interattivo che attivo. I giochi tecnologici sono realtà “confezionate” che li immergono in un mondo virtuale nel quale poco spazio è riservato all’immaginazione e alla creatività. La riscoperta del valore del gioco come “invenzione” e come “azione creativa” li può aiutare a costruire attivamente la propria personalità ed è preziosa per un sano percorso di crescita.
    La metodologia del Giocodanza® consente un approccio alla Danza libero da codici fissi ed è pensata per bambini di età compresa tra i quattro e gli otto anni. E’ un processo formativo attraverso il gioco - considerato nel suo aspetto educativo - tramite il quale l’allievo è condotto alla scoperta delle sue potenzialità artistiche e creative. L’apprendimento segue un percorso ludico nel quale, in un clima di distensione e di svago, la presenza di regole non imposte aiuta lo sviluppo dell’autocontrollo, mentre corpo voce musica spazio diventano le modalità per relazionarsi con se stessi e con gli altri. Gli allievi ricevono gli strumenti necessari per stimolare l’immaginazione e la fantasia - elementi indispensabili alla creatività – regolando e disciplinando le loro capacità con libertà di espressione. Così riscoprendosi, il bambino migliora l’autostima e, più consapevole, diviene in grado di gestire questa sua libertà.

I genitori del 2° ciclo livello1/2 - lezione di Danza

 Bambini per un’ora…



Seduti in sala d’attesa, come ogni martedi e venerdi, noi genitori scambiamo due parole.
Gli argomenti di solito spaziano dalla scuola al lavoro, questa volta si parla solo di una cosa: la nostra lezione di Danza!
E questo è il racconto della nostra speciale esperienza:


venerdi 27 novembre 2009, ore 18:00 Accademia dello Spettacolo.
Questo l’appuntamento fissato.

Ed eccoci tutti pronti negli spogliatoi: rigorosamente in tuta, sui nostri volti tante sono le espressioni disegnate. Tensione: sì, perché ce n’è dietro ogni sorriso, in fondo chi è pronto per una tale novità?
Imbarazzo: si guarda a destra e sinistra con l’aria di far finta di niente ma celando una profonda emozione. Gioia: quella di genitori e figli uniti e pronti a condividere qualcosa.
Al suono della campanella tutti dentro….tutti dentro per un’ora….. e per un’ora siamo tornato bambini!
Di fronte a noi un mito della Danza: Marinella Santini, e intorno a noi sbarre e specchi: wow! La lezione ha inizio: noi siamo i protagonisti. Le bambine ci osservano con faccette birichine, è buffo per loro vederci in difficoltà nel fare le loro cose. In fin dei conti siamo tutti un po’ impacciati, ma sicuramente divertiti e disponibili ad affrontare tutto ciò che ci viene, non solo proposto, ma anche perfettamente spiegato.
Ogni gioco, ogni movimento, ogni esercizio ha un significato che va oltre la sua dinamica. E giocare, muoversi con la musica, nascono da dentro. Bisogna sapere ascoltarsi e lasciarsi andare, farsi coinvolgere e trasportare. E così è successo.
Siamo tornati tutti bambini, con il solo senso dell’ingenuità e della genuinità, con la creatività che spesso è schiacciata da mille forme e apparenze della vita quotidiana. E’ bello ricordarselo ed ancora più bello accorgersi che , in fondo in fondo, lo siamo ancora.
E tutto assume una luce diversa. Un nastro colorato ci può far urlare, strisciare, sussurrare o rotolare.
Si può fare uno sport anche senza attrezzi.
Si può far suonare una vera orchestra utilizzando parole: amo, cra, oro, sole al posto di strumenti musicali.
Si può entrare all’interno del nostro corpo ed incontrare i globuli rossi, il cuore (“esso batte….”), i polmoni, tutto a tempo di musica.
Ma la cosa più importante è percepire che tutto questo è costruito con estrena competenza.
Sapere che sul le nostre figlie viene svolto un lavoro importante, corretto, utile e divertente.
Avvicinarsi alla Danza attraverso un percorso così coinvolgente ci fa riflette su tante cose:
• Quanto conta la salute fisica delle nostre bimbe
• Quanto conta la passione nello svolgere le cose e nell’approcciarle con curiosità e creatività
• Quanto vale saper giocare con le nostre figlie : facendo una sana autocritica, forse sarebbe meglio provare a farlo più spesso
• Cosa significa ritornare bambini con semplicità
Forse è stata una lezione di danza, forse una magia: le nostre bimbe ci hanno preso per mano e trasportato - o meglio- ritrasportato in questo mondo meraviglioso.
Grazie!
I genitori del 2° ciclo livello1/2


Devo ammettere che l’idea di fare una lezione di Giocodanza® con i genitori è stata un’idea felice. Ciò che hanno scritto lo conferma e ne sono molto contenta. Come insegnante, desidero che i genitori siano consapevoli di ciò che fanno i loro bambini e provarlo di persona è certamente la cosa migliore! Mi ha riempito di gioia vedere che i “miei” genitori abbiano capito la validità del mio lavoro e lo apprezzino. Sono felice di averli portati, insieme alle loro
bambine, nel nostro mondo speciale. Sono io quindi adesso a ringraziare voi per le belle cose che avete scritto, sicuramente ripeteremo questa esperienza! Ricordate che dentro tutti noi dorme un fanciullino!
Come scrive Pablo Neruda, “Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perduto per sempre il bambino che ha dentro di sé…
Garie a tutti voi
Marinella Santini