sabato 27 agosto 2011

Relazione Giocodanza di Eva Sabatti - Lago Maggiore 2011

   Cara Marinella,

ho pensato molto a come impostare questa relazione, se far “parlar” qualcuno, se inventare qualcosa, ma ora che sono qui davanti a questo foglio bianco ritengo che la cosa migliore sia semplicemente essere me stessa.

Come tantissime altre ragazze ho scoperto il Giocodanza attraverso internet e subito mi ha affascinato.

“Imparare giocando”, “attrezzi giocattolo”, “esercizi gioco”, come poteva essere possibile? Così ho cominciato ad essere curiosa ed ho ordinato il libro. Ammetto che inizialmente non è facile entrare nell’ottica di questo metodo un po’ insolito e bizzarro!

Per questo motivo ho deciso di approfondire il concetto partecipando al Workshop per insegnanti ed ora eccomi qui. Sono partita senza saper bene cosa mi potesse aspettare; da un lato la mia insicurezza mi frenava un po’ ma dall’altro la voglia di imparare e scoprire nuove cose era tanta.

Una delle cose che subito mi ha colpito è stato il fatto che quando ho incontrato le altre ragazze mi sembrava di conoscerle già. Non mi so spiegare bene questa cosa ma mi ha lasciato un po’ perplessa. Saranno gli interessi comuni … oppure l’effetto magico del Giocodanza! Comunque sia ho constatato che anche molte di loro hanno avuto la mia stessa impressione, mah!

Avendo letto il libro mi aspettavo di dover fare dei giochi, ovvio, ma non avrei mai immaginato di ritrovarmi nel bel mezzo di una giungla o di essere una beata sirena costretta a scappare dai pirati. Ho provato sensazioni di leggerezza e di totale trasporto durante il gioco delle “margheritine e il vento”, E poi chi avrebbe mai immaginato di conoscere personalmente Lulù?

Il primo argomento trattato era quello che mi preoccupava maggiormente: “la conoscenza degli altri”. Essendo una persona molto riservata ed introversa mi risultava difficile, quasi impossibile, dovermi fermare in mezzo alla sala a fissare una ragazza che conoscevo da cinque minuti. In principio infatti mi capitava di abbassare lo sguardo dall’imbarazzo o di cambiare direzione mentre una compagna mi si avvicinava. Poi pian piano la tensione generale si è sciolta e così pure io mi sono lasciata trasportare dalle emozioni e da quello che sentivo dentro. Dovevamo tirar fuori il bambino che c’era in ognuno di noi e ci siamo riuscite. Dopo solo poche ore si è creata un’atmosfera serena e felice e ci stavamo divertendo davvero, provavo una sensazione di totale spensieratezza. Stavo bene.

Ed ora mi ritrovo sdraiata in un prato con altre ragazze a piangere come una bambina mentre scrivo questa relazione e tutto ciò mi fa pensare …

… Mi fa pensare che è stato bello aver avuto la fortuna di conoscere una persona come te, in grado di oltrepassare l’insegnamento classico della danza entrando in ognuna di noi e tirando fuori i nostri lati personali, le nostre paure, le nostre gioie.

Io non sono di molte parole ma per me questa è stata un’esperienza unica e speciale che porterò sempre nel cuore.

Una persona che ama veramente quello che fa, un esempio da seguire … nella danza e nella vita!

Grazie davvero di cuore.

Eva Sabatti - Brescia

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