venerdì 29 luglio 2011

Seminario Lago Maggiore - luglio 2011 - Relazione di Sara Lattanzi

RELAZIONE GIOCODANZA® di SARA LATTANZI


Verbania, 21 luglio 2011

E’ proprio vero: non si finisce mai di imparare! Ed oggi posso dire che, quando nella vita non riesci a scegliere qualcosa di tua spontanea volontà, stai sicura che prima o poi è la vita che la sceglie per te! E ti offre su un piatto d’ argento, ciò che hai sempre escluso o rimandato ad altri momenti, come fosse il miglior cioccolatino che si sia mai mangiato e che mai mangerai! E allora chè fare? E allora si mangia sto cioccolatino, chè sarà mai..Una volta ogni tanto nella vita si dovrà pur correrequalche rischio, no?!?!

Non ti dirò cara Marinella, come mi è capitato il tuo nome sulla bocca (magari te loracconto di persona), voglio tu sappia soltanto, che da un’ esperienza del genere, mai avrei immaginato di potermi arricchire così tanto...

Arrivo a Verbania in macchina, di corsa, come al solito in ritardo, trafelata dopo le ultime 100 cose da fare. Della serie “finalmente sono in ferie”, quella mattina “e fai la lavatrice e stira la camicia e paga la bolletta e ricordati questo e a Milano si muore dal caldo..uff..fortuna che si va a Verbania va, almeno cambio aria e magari respiro pure!

In viaggio in macchina guardo un pò di qua e un pò di là..”hiiiiiii il lago, che bellooooooo!” Manco fosse il primo che vedo poi, ma io, di “denominazione meridionale controllata”, quando vedo acqua, credo subito sia il mare! Il navigatore che mi parla incessantemente “rispettare il limite di velocità”. “Ho capito navigatore, ma cavoli sono in ritardissimo, per stavolta chiudi un occhio per favore e taci per sempre!”

Trovo l’ hotel finalmente, parcheggio l’ auto e mentre sto per mettere i miei sandaletti nuovi fuori dallo sportello della macchina, Dio decise di mandare giù ilsecondo diluvio universale!!!! “Grazie Dio! Ma manco qui posso stare tranquilla??? “Ce la puoi fare Sara, abbi fede!” Mi dice la forza di volontà che non si stanca mai di aiutarmi! Lascio la valigia fradicia in stanza e scendo in sala per la presentazione del corso.

“Ah ecco Marinella Santini, finalmente la conosco! Si è vero, è mia amica su facebook, ma chè strano: ha accettato la mia amicizia senza neanche conoscermi e abbiamo parlato come se ci conoscessimo già...chissà che persona è? Ora però ha anche una voce, una sembianza e un motivo vero per essere mia amica su fb!!!!”

Parli poco, ma dici tanto: “Dovete risvegliare il fanciullino che c’è in ognuno di noi!” Come scusa? No dai Marinella non può essere...non deludermi...mi hanno parlato in tanti di te...Come il fanciullino? Quale fanciullino? C’ ho messo 33 anni a diventare grande e matura ( messo che ci sia riuscita!) e ora vengo fino a Verbania per tornare bambina???? Ma poi perchè? Non so te Marinella cara, ma io al mio
 prossimo compleanno, purtroppo farò un anno in più, non di certo uno in meno!!!! No su, ti prego! Ho quasi 34 anni, abbi pietà di una povera me che oramai si crede una donna!!! Non ce la posso proprio fare e non ce la farò mai a tornare “enfant terrible”!

Ti dirò, e che per favore resti tra noi: cambio spesso idea, ma così velocemente come stavolta mai!!!

Col tuo irresistibile accento toscano starai pensando: “Fortuna che si sentiva matura! Questa me sa me sa, che ne aveva 3 di fanciullini dentro da risvegliare!!!!” Bè come darti torto!

Sarà che il collegio dove si è svolto il corso mi ha ricordato gli anni tremendi del liceo, sarà che gli anziani mi hanno nostalgicamente ricordato le mie nonnine, aggiungi poi Lulù, la bambolina a cui ci siamo presentate, oh Marinella sto fanciullino c’ha messo proprio un attimo a tornare alle luci della ribalta!

Dalla notte alla mattina mi son ritrovata a far linguacce e “marameo” a persone semi-estranee, a saltare come un coniglio, a fare il girotondo, a rotolarmi nell’ erba, a cuocere pop corn di spugna e a mangiare aria. A sentirmi principessa, ape, nanetto ( oddio a sentirmi nanetto non ci è voluta molta fantasia!).

Ma chè ci hai fatto maestra? E’ davvero possibile che abbia ricominciato a sognare e per di più ad occhi aperti? Possibile che mi sia emozionata per aver grattato con le dita la musica e che tutte insieme siamo diventate un’ orchestra che ti seguiva nelle veci di direttore per l’ audizione al “Coven Garden”?

Credo sia stato in quel momento, nel sentire la mia faccia intrepida in attesa del tuo nuovo comando, nel sentirmi le orecchie attente e gli occhi straboccanti di sorpresa, proprio lì che il fanciullino mi abbia urlato : “Presente! Eccomi! Ci sono!” Ed io non me ne sono nè spaventata, nè vergognata. Anzi...ero felice! Di nuovo.... Ero tornata bambina! E con lo stesso entusiasmo dei bambini che si rallegrano con poco, io mi sentivo gioire per qualche pezzo di giornale tra le mani; con gli stessi occhi dei bambini che vivono tutto con curiosità, ho guardato per tutta la lezione quella cesta al centro sala, interrogandomi e rispondendomi con varie ipotesi sul suo utilizzo; con lo stesso amor proprio dei bambini che sanno volersi bene senza presunzione e a tutti i costi vogliono vincere e affermarsi, anch’io con la stessa ingenuità e delicatezza, ho cercato qualche piccola vittoria o il semplice “brava” della maestra. E infine e soprattutto, con la stessa spensieratezza dei bambini che agiscono senza fini, né preoccupazioni e sanno divertirsi con pazienza e senza limitazioni, anche io sono letteralmente impazzita di vita facendo volare i coriandoli di giornale, facendo le bolle con la cannuccia, visitando il castello incantato e innalzando al cielo un paracadute colorato.

E in quel divertirmi mi sono commossa nell’ errata consapevolezza di essermi arresa di fronte ai problemi quotidiani e all’aridità di tanti cuori incontrati sulla strada della vita, commossa perchè giocando, dimenticavo man mano la tristezza e l’amarezza di certi giorni, commossa perchè di nuovo libera dai brutti ricordi e dallamalinconia.

Cara Marinella,
ho aggiunto questa postilla seria non certo per intristirti, anzi! Ma come saprai, i migliori clown in fondo in fondo sono anime tristi che amano l’allegria degli altri. Però tranquilla:per il finale a tutto questo parlare, vorrei regalarti un’ ultima risata...d’altronde me l’ hai insegnato tu che non c’è niente di più bello che ridere di
cuore...ed io con te l’ho fatto sempre... No perchè ora il dubbio è questo: “Ma sto fanciullino mò, si riaddormenta sbrigativo o tocca tornà all’ asilo?”
PS:Grazie!
Mi sei piaciuta molto (e detto da una criticona come me, è davvero tanta roba!!!)

Nessun commento: