giovedì 28 luglio 2011

Seminario Lago Maggiore - luglio 2011 - Relazione di Elena Prestini

RELAZIONE GIOCODANZA® di ELENA PRESTINI

Verbania, 21 luglio 2011

  E’ inutile: penso e ripenso ad una relazione originale e divertente per spiegare cosa mi ha trasmesso questo corso intensivo di gioco danza, ma i pensieri, le immagini,le parole si sovrappongono una all’altra e il mio cervello non riesce ad elaborare nulla di veramente interessante.

  Passeggio per lo splendido parco dell’hotel in cerca dell’ispirazione, ascoltando musica di Maria Gadù. Grazie alla sua famosa “Shimbalaiè”, cammino fino ad arrivare ad un campetto da calcio circondato da una pista d’atletica che si trova proprio di fronte al palazzo dove si sono svolte le lezioni di giocodanza.
  Non l’avevo mai notato dal balcone dove più volte Giulia, una compagna del corso, e Marinella, la nostra insegnante, si sono appartate per “rilassarsi”. Non so cosa, non so come, forse la combinazione cielo azzurro e sole, che da solo due giorni ci fanno compagnia, aria aperta, verde e musica, mi ha fatto sorridere dandomi la voglia di correre e camminare sentendomi libera e soprattutto mi ha dato l’idea di scrivere semplicemente le sensazioni provate durante il corso.

  Per tre giorni intensi ci siamo lasciati andare in un mondo magico, fatto di gioie, fantasie, risate; un mondo dove la noia non sta di casa, i brutti pensieri, la malvagità è allontanata. Tutto costruito con precisione per utilizzare l’energia, la grinta, la fantasia di costruire una lezione attraverso giochi costruttivi, facendo partecipare attivamente i bambini insegnando loro a conoscere lo spazio, la musica da utilizzare e tutti i cinque sensi, avendo la pazienza di ascoltare ed imparare passo dopo passo.
  Senza bruciare le tappe, conoscendo piano piano il corpo umano e imparare ad utilizzarlo nel migliore dei modi per poi trasmettere attraverso di lui emozioni ad altri.
  Ci siamo più volte trasformati in animali, principesse, nani e chi più ne ha più ne metta liberando la fantasia, liberandoci dai mille preconcetti, modi di fare da adulti, per ritrovare la capacità di creare un contatto visivo, fisico o verbale.

  Imparare ad ascoltare, elemento importantissimo anche per la vita di tutti i giorni, dato che viviamo in un mondo non più in grado di fermarsi ad ascoltare quello che vogliono dirci o trasmettere gli altri e soprattutto, se stessi, il proprio respiro, che dà la vita.

  Ecco la frase adatta per sintetizzare il corso di giocodanza “soffio di vita”, perchè attraverso la fantasia, l’immaginazione si diventa liberi, come un profondo respiro dopo l’apnea che ti riempie i polmoni d’aria dandoti una forte sensazione disoddisfazione personale, di sentirti vivo ed importante.
Passandoti mille informazioni, insegnamenti e la disciplina, sapendo che per provare quella sensazione di pienezza devi costruire pian piano le fondamenta del tuo essere come persona, fisicamente e spiritualmente.

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