venerdì 29 luglio 2011

Seminario Lago Maggiore - luglio 2011 - Relazione di Marta Ciccone

  RELAZIONE DEL WORKSHOP DI GIOCODANZA®


  Cara Marinella,

  mi sono a lungo interrogata se fosse più opportuno scegliere un genere fantasioso o autobiografico e metacognitivo per stendere questa relazione…infine ho scelto la seconda ipotesi in quanto riservo il divertimento per giocare con i bambini. In questa sede piuttosto ritengo che sia meglio riordinare le idee sul corso e sul percorso professionale che mi ha portata fin qui.

  Nonostante le resistenze che nella vita ho dovuto incontrare, la mia passione per la danza è rimasta la stessa dal giorno in cui a quattro anni iniziai a ballare e negli anni è cresciuta sempre più, giorno per giorno. E con lei…il mio sogno di sempre: diventare una maestra di danza.

  Così con grande forza di volontà ho lottato per raggiungere quest’obiettivo. È soltanto da pochi anni che insegno, ma essendo stata catapultata in una classe senza alcuna formazione per insegnare, durante il primo anno ho compiuto molti errori. Da quel momento ho cominciato a rendermi conto dell’importanza della ricerca e della formazione continue.

  Pur avendo sempre amato la danza classica, nell’insegnarla ai bambini mi rendevo sempre più conto di quanto l’approccio tradizionale tendesse ad imporre unicamente un rigore e una disciplina tali da escludere dal processo di crescita del bambino quasi completamente il lato ludico e creativo, che unitamente a quello artistico solo l’esperienza del danzare può regalare.

  Pertanto ho iniziato a sperimentare un po’ nelle lezioni ai bambini, parallelamente al percorso di crescita formativa che mi ha condotta fino a qui.

  In particolare per me quello in corso è stato, è e sarà un anno di formazione profonda e molto arricchente sul piano sia personale, sia professionale: ho svolto una ricerca sulla danza educativa come strategia per l’integrazione sociale nella scuola primaria per la mia tesi di laurea e, contemporaneamente, sto terminando il corso annuale per danzeducatore®. Questo percorso mi ha permesso di rivedere e rimettere in gioco me come persona, come educatrice, come insegnante. Ho sempre creduto che l’importante sia che ogni allievo, dal più o al meno dotato, viva l’esperienza del danzare come una sensazione di benessere e che, apprendendo, si diverta. Grazie alla danza educativa ho iniziato ad intravedere la possibilità di mettere in pratica nelle scuole di ogni ordine e grado il pensiero di Rudolf Laban “ogni uomo è un danzatore”. Per me continuava a restare però il problema dell’inserimento della tecnica all’interno dei corsi di propedeutica. Fortunatamente durante lo scorso anno sono venuta a conoscenza del metodo del Giocodanza®. Ciò che mi ha spinta ad accostarmi ad una didattica nuova, che propone un approccio graduale alla tecnica allo stesso tempo ludico ed educativo sono alcuni principi cardine della mia filosofia di insegnamento. Nell’insegnare danza infatti intendo promuovere la creatività, la motivazione intrinseca del bambino a danzare, suscitare il sorriso e la gioia di ballare, con la finalità generale di contribuire ad un processo di sviluppo psicomotorio sano ed adeguato sia ai bisogni, sia all’età del bambino.

  In autunno avevo già acquistato e letto il libro “giocodanza la nuova propedeutica…ovvero imparare giocando!” che mi sembrava rispecchiasse esattamente quello che stavo cercando e durante quest’anno avevo già provato a prendere spunto da tale approccio didattico nel montare le mie lezioni, all’interno delle quali ho provato anche a lasciare molto spazio alla creatività dei bambini, stimolando la loro immaginazione e proponendo attività di composizione. Tuttavia l’aspetto della tecnica continuava ad essere messo in disparte, relegato ad uno studio più tradizionale in sequenze di esercizi.

  Le mie aspettative prima del corso di Giocodanza® erano dunque quelle di apprendere degli strumenti che mi permettessero di mettere effettivamente in pratica le mie idee, grazie alla possibilità di studiare e provare io stessa gli esercizi-gioco ideati da un’insegnante più esperta disposta a condividere la sua esperienza.

  Giunta al termine di questo breve, ma intenso corso, mi ritengo molto soddisfatta.

  Sebbene inizialmente nutrissi qualche reticenza nel mettermi in gioco, risvegliando il mio lato bambino davanti ad un gruppo di adulti che non conoscevo, a fine corso posso affermare di sentirmi arricchita, ma innanzitutto di essermi divertita.

  Credo infatti che debba essere l’insegnante stesso a divertirsi, perché solo in tal modo può essere in grado di trasmettere la passione per la danza ai suoi allievi.

  Rielaborando i contenuti proposti all’interno del workshop intendo introdurre il Giocodanza® nelle mie lezioni, sposando tale metodologia con le mie sperimentazioni di danza creativa, affinché possa formare degli allievi preparati sul piano tecnico, artistico, espressivo, ma soprattutto personale, perché non perdano mai la passione per una disciplina che richiede tanto rigore, ma anche tanto amore come la danza.

  La strada per diventare una brava insegnante è ancora lunga…ma l’importante penso che sia non smettere mai di imparare dai propri errori, credere nella propria passione, formarsi sempre e divertirsi nell’esercitare la propria professione…chiaramente per questo non basta solo il Giocodanza®, ma può essere un valido strumento per gli allievi e per l’insegnante stesso.

  Pertanto grazie della tua disponibilità a condividere tutto questo con altri insegnanti.

  Marta Ciccone



Nessun commento: