giovedì 28 luglio 2011

Seminario Lago Maggiore - Luglio 2011 - Relazione di Laura Ferrari

RELAZIONE GIOCODANZA® di LAURA FERRARI


Verbania, 21 luglio 2011

Caro bambino,

  mi trovo a Verbania sul Lago Maggiore e ti sto scrivendo tra il verde di un adorno giardino dell’hotel in cui sto giocando.
  Hai capito bene! Giocando!!! Ti porto nella mia pancia, che sta diventando un mappamondo, da ormai cinque mesi, e con me tu giochi con altre 18 bambine adulte!
Vedrai, hai una mamma un po’ diversa dalle altre, come d’altronde lo è la tua famiglia.
  Quando potrai leggere questa lettera te ne sarai già accorto da tempo! Ma soprattutto come avrai notato ti sentirai diverso dagli altri bambini. Ma non è un problema, anzi scoprirai che è una risorsa! E’ una sensazione bellissima che ti farà sentire unico e libero! Libero di provare ciò che sei e di donarti agli altri per poter ricevere senza pretese ed aspettative.

  Come ti raccontavo io e te siamo in una città che si affaccia sul riverbero del lago e siamo arrivati qui da qualche giorno con Paola, Elena e Sara Scintilla. Oggi il sole ha finalmente aperto il cielo ed il vento ha portato via la pioggia che ci ha intorpidito per tre giorni di fila! Nei giorni uggiosi abbiamo giocato per dieci ore, quasi consecutive, e tutti quei giochi che facciamo spesso con la nonna e gli zii Paolo e Francesco e i tuoi amichetti e ovviamente con le amiche della mamma!!!
  Nella stanza arancione, in cui si è giocato in questi giorni, la finestra sembrava palancarsi, non sul grigio malinconico cielo, ma su di un prato che poi diventava colle, monte, giungla, villaggio, deserto, castello... non esistevano pareti, ma fronti con ruscelli e stagni con le rane, con casette buffe con i nani.... Una sala che Maga Marinella trasformava con poche parole.

  Parole di polvere incantata che la mia fantasia usava per dipingere paesaggi e oggetti come in un trompe d’oeil.

  Mi auguro che ti sia piaciuto.
  Io giocavo e mi sentivo danzare perché l’immaginazione mi portava a rappresentare con il corpo animali, statue, principesse, stati d’animo... Quando il corpo disegna ciò che la mente vuole rappresentare lo fa nei migliori dei modi, lasciandosi plasmare, allungare, tirare, smollarsi, contrarsi.... e questo non è danzare? Danzare esprimendosi con divertimento!! Il massimo del godimento! E poi noi due danzavamo ad unisono, stretti, intrisi, fusi...

  Ecco ora ti ho svelato il segreto di come, dove e soprattutto da chi ho imparato così tanti giochi che facciamo insieme. Quei giochi che inventiamo e che tu arricchisci ogni giorno. Quei giochi che ti fanno sentire bene con il tuo fisico senza pensare che stai lavorando... quelli che coinvolgono tutti, che ci fanno ridere e passare il tempo come un battito d’ali.

  Grazie a Marinella, ad Alessandra, a Lulù e a tutte quante le giovani donne che c’erano con me in quel luogo incantato circondato dal mondo reale, ho riscoperto a leggere con altra chiave la mia fantasia e creatività, innanzitutto ho imparato a come trasmetterla agli altri.

La tua mamma.

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