Tesina d'esame di Maria Addolorata Rialdi
Corso di Formazione Professionale Giocodanza®
Corso di Formazione Professionale Giocodanza®
Brescia - Anno Sociale 2013-2014
"C'era una volta"
Care Lulù e Marinella, mi presento: sono un umile
cantastorie, un giullare di corte, che ama parlare delle persone che, come me,
amano l’arte della vita.. E come tutte le storie che si rispettano inizierò
da..
C’era una volta una piccola bambina di nome Miriam. La
sua statura minuta e la poca voglia di mangiare, spinse la sua mamma a chiedere
consiglio, su quale sport l’avrebbe fatta crescere in serenità e in salute.
E fu così che si ritrovò in una sala di danza, con la
sua maestra Gabriella, pronta ad accoglierla in ogni sua esigenza, capriccio o
errore..d'altronde i suoi 4 anni dimostravano palesemente la sua voglia di
emergere, di divertirsi ma allo stesso tempo di trovare pace e serenità nelle
parole e nelle coccole di una maestra con le scarpette rosa..
Gli anni passarono
e con lei crebbe la voglia e l’amore per quella grande arte che è la
danza..tanti sacrifici e tanti dolori, la scuola e l’adolescenza..ma c’erano
sempre dei punti saldi nella sua crescita: la sbarra e gli specchi…punti che
l’hanno messa a confronto sempre con se
stessa, per migliorare, modificare, valutare e reagire!
(Io, come narratore di questa umile storia, vorrei
tanto dire, come è meraviglioso d'altronde leggere in tutte le storie, la fatidica parola “fine” o “vissero tutti felici e contenti”, ma purtroppo.. ) Un
giorno, quando capì che non poteva farne a meno, e che sarebbe voluta diventare
un’insegnante, purtroppo davanti a lei si presentò un grande ostacolo da
superare… La vita ahimè, la mise di fronte ad una dura prova..
Nonostante gli ostacoli, riuscì a portare avanti il
suo sogno, dedicandoci anima e cuore, per far sì che tutto si realizzasse nel
migliore dei modi..
Ma c’era sempre in lei, una piccola parte che non voleva aprirsi, come una porticina nascosta, forse chiusa in tempi meno felici..una parte dove la piccola bambina aveva nascosto i giochi, le coccole, le aspettative che ogni bimba ha dentro di sé quando ancora non conosce la realtà degli adulti.
Ma c’era sempre in lei, una piccola parte che non voleva aprirsi, come una porticina nascosta, forse chiusa in tempi meno felici..una parte dove la piccola bambina aveva nascosto i giochi, le coccole, le aspettative che ogni bimba ha dentro di sé quando ancora non conosce la realtà degli adulti.
Care Lulù e Marinella, a questo punto della storia,
non posso fare altro che parlare di voi..quella bambina minuta e senza molta
voglia di mangiare, era cresciuta troppo in fretta per tempi avversi vissuti
nella sua giovane età, ma dopo avervi conosciute e dopo aver trascorso delle
ore con voi, non potete immaginare quali cambiamenti siano avvenuti dentro di
lei..
Grazie a voi, e al giocodanza®, ha riaperto quella piccola porticina, da cui, non potete immaginare cosa sia uscito!
Grazie a voi, e al giocodanza®, ha riaperto quella piccola porticina, da cui, non potete immaginare cosa sia uscito!
Io credo che non si aspettasse tutto ciò, ha ritrovato
la gioia e lo trasmette alle sue piccole allieve…sperimenta, propone e lo fa
con il sorriso e con gli occhi di una bambina, non più con quelli di una donna
adulta, che ha sempre lottato per essere all'altezza.
Che dire… ah, si! Ora posso finalmente dire le
fatidiche parole che ogni storia merita..ma prima, vorrei riportarvi una breve
frase scritta da Miriam,sulla sua agenda, dopo il primo incontro..
1° incontro del seminario – Non so cosa mi sia
successo, ma ho riso come non ridevo da tempo..
C’era una
volta una bambina di nome Miriam..e c’è ancora. Fine.
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