domenica 23 marzo 2014

Relazione di Maria Addolorata Rinaldi - Maestra di Giocodanza®


Tesina d'esame di Maria Addolorata Rialdi
Corso di Formazione Professionale Giocodanza® 



Brescia - Anno Sociale 2013-2014


"C'era una volta"

  Care Lulù e Marinella, mi presento: sono un umile cantastorie, un giullare di corte, che ama parlare delle persone che, come me, amano l’arte della vita.. E come tutte le storie che si rispettano inizierò da..
  C’era una volta una piccola bambina di nome Miriam. La sua statura minuta e la poca voglia di mangiare, spinse la sua mamma a chiedere consiglio, su quale sport l’avrebbe fatta crescere in serenità e in salute.
  E fu così che si ritrovò in una sala di danza, con la sua maestra Gabriella, pronta ad accoglierla in ogni sua esigenza, capriccio o errore..d'altronde i suoi 4 anni dimostravano palesemente la sua voglia di emergere, di divertirsi ma allo stesso tempo di trovare pace e serenità nelle parole e nelle coccole di una maestra con le scarpette rosa..
  Gli anni passarono e con lei crebbe la voglia e l’amore per quella grande arte che è la danza..tanti sacrifici e tanti dolori, la scuola e l’adolescenza..ma c’erano sempre dei punti saldi nella sua crescita: la sbarra e gli specchi…punti che l’hanno messa  a confronto sempre con se stessa, per migliorare, modificare, valutare e reagire!
(Io, come narratore di questa umile storia, vorrei tanto dire, come è meraviglioso d'altronde leggere in tutte le storie, la fatidica parola “fine” o “vissero tutti felici e contenti”, ma purtroppo.. ) Un giorno, quando capì che non poteva farne a meno, e che sarebbe voluta diventare un’insegnante, purtroppo davanti a lei si presentò un grande ostacolo da superare… La vita ahimè, la mise di fronte ad una dura prova..

  Nonostante gli ostacoli, riuscì a portare avanti il suo sogno, dedicandoci anima e cuore, per far sì che tutto si realizzasse nel migliore dei modi..
  Ma c’era sempre in lei, una piccola parte che non voleva aprirsi, come una porticina nascosta, forse chiusa in tempi meno felici..una parte dove la piccola bambina aveva nascosto i giochi, le coccole, le aspettative che ogni bimba ha dentro di sé quando ancora non conosce la realtà degli adulti.

 Care Lulù e Marinella, a questo punto della storia, non posso fare altro che parlare di voi..quella bambina minuta e senza molta voglia di mangiare, era cresciuta troppo in fretta per tempi avversi vissuti nella sua giovane età, ma dopo avervi conosciute e dopo aver trascorso delle ore con voi, non potete immaginare quali cambiamenti siano avvenuti dentro di lei..
  Grazie a voi, e al giocodanza®
, ha riaperto quella piccola porticina, da cui, non potete immaginare cosa sia uscito!

  Io credo che non si aspettasse tutto ciò, ha ritrovato la gioia e lo trasmette alle sue piccole allieve…sperimenta, propone e lo fa con il sorriso e con gli occhi di una bambina, non più con quelli di una donna adulta, che ha sempre lottato per essere all'altezza.

 Che dire… ah, si! Ora posso finalmente dire le fatidiche parole che ogni storia merita..ma prima, vorrei riportarvi una breve frase scritta da Miriam,sulla sua agenda, dopo il primo incontro..
  1° incontro del seminario – Non so cosa mi sia successo, ma ho riso come non ridevo da tempo..


  C’era una volta una bambina di nome Miriam..e c’è ancora. Fine.

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