Relazione
di Aggio Emanuela Maestra di Giocodanza® - Corso di Formazione di Brescia 2013/2014
“Cosa vorrai fare da piccola?”
Sin da piccola non ho mai sopportato la
domanda cosa vorrai fare da grande.
Ora che grande lo sono, a parte non aver
deciso ancora che fare nella mia vita; (ma questo aspetto ovviamente meriterebbe
una relazione da scrivere a parte); trovo questa domanda ancor meno appropriata
per un bambino.
Credo che molto spesso, gli adulti o meglio
ancora “i grandi” si dimentichino quanto sia bello e cosa significhi essere bambini.
Questi ultimi hanno nella loro vita, giornate
ricche di emozioni, doveri, regole, problemi e relazioni da gestire con grande
impegno. Spesso sono sottoposti a richieste che creano in loro stress e
frustrazione nel caso non riescano a gestire al meglio il tutto.
E qui mi domando: perché un bambino non può
vivere con serenità le sue giornate senza troppa ansia sul risultato finale?
Perché non può invece godersi la strada
che lo porterà a tale risultato con tutta la serenità e la spensieratezza che dovrebbe
caratterizzare quest’età?
Chiedere cosa faranno da gradi li obbliga
sicuramente a fantasticare su un futuro lontano, ma anche a caricarli di ansia
e aspettative a volte poi negative da parte dei genitori e/o dalla società.
Perché, invece, non chiediamo a loro ma
specialmente anche a noi stessi cosa vorremmo fare ora, o cosa ci piacerebbe
fare se potessimo tornare bambini?
Sarà che soffro della sindrome di Peter Pan,
sarà che nel mio lavoro sono a contatto sempre con bambini o che a volte la
vita mi ha messo di fronte a difficili e spiacevoli esperienze che io questa
domanda ho imparato a farmela spesso.
Magari
noi grandi sapessimo affrontare le avversità e i problemi con le capacità dei
bambini.
Tutto questo è per spiegare perché, in un
giorno di cazzeggio totale, (scusate il francesismo ma è il termine migliore
per descrivere il momento in cui mi trovavo) mi sono imbattuta per caso nel
termine “Gioco Danza” su un sito.
Il
gioco, il lavoro quotidiano di ogni bambino. Passaggio fondamentale per la crescita
fisica e psichica di ogni individuo. Ecco cosa dovremmo fare nella vita
giocare.
Sono
molti anni che insegno danza e in tutto questo tempo sono sempre stata convinta
di una cosa, che le mie allieve dovessero sempre uscire da ogni lezione con un
sorriso.
Che
se volevo ottenere risultati e miglioramenti dovevo impostare ogni lezione con
esercizi che risultassero divertenti, anche se impegnativi. Ho sempre cercato soluzioni
che non creassero nelle allieve stress o frustrazione se non eseguiti nel modo
corretto, studiando strategie per spronarle ad impegnarsi anche nel lavoro a
casa.
Ed ecco che la parola “Gioco Danza” era proprio ciò che cercavo e faceva per me. Giocare con la danza c’è qualcosa che descriva al meglio la mia idea della danza? Non credo.
Passai
il pomeriggio alla ricerca di informazioni a riguardo sui vari siti e blog per
saperne di più e quando trovai sul sito il corso a Brescia la decisione di
iscrivermi è stata immediata.
Sono passati mesi da quel giorno, ho
partecipato a 3 incontri e messo in pratica i vari giochi/esercizi con le mie
allieve di diversa età. Vedere i risultati già dopo poche lezioni non ha davvero
prezzo.
Le mie ballerine sono molto più entusiaste, curiose
e partecipi, escono dalla sala con la voglia di ritornare a lezione per non
parlare dei miglioramenti posturali tecnici e di attenzione.
A casa le mie allieve, studiano anche nuovi
giochi o come poter rendere ancora più belli quelli già sperimentati ed anche i
genitori sono felici per il loro entusiasmo.
Dal
corso ho imparato a mettere questa
filosofia di vita, perché per me di questo si tratta, in ogni lezione, in ogni
giornata.
Ho fatto mio questo pensiero ed insegnamento
e cerco di inserirlo in ogni esercizio in modo da poter creare, non solo un
luogo dove viene insegnata una disciplina ma, un mondo magico dove ogni allieva
e me compresa possiamo sentirci felici e rilassate.
Ho
sempre amato la danza e trasmettere la mia passione ad altri, ma non nego che,
prima del corso, a volte per lo stress o per problemi esterni non ho eseguito
al meglio tutte le lezioni. Ci sono stati giorni in cui ero triste, svogliata o
di malumore e ovviamente il mio insegnamento ne risentiva.
Partecipando attivamente durante il corso, ad
ogni esercizio in prima persona ho ritrovato e ritrovo ogni giorno la gioia
nella danza anche in giornate negative.
Ho
colto l’occasione della relazione per poter spiegare il motivo che mi ha spinto
ad avvicinarmi a questo mondo, perche nonostante sono una gran chiacchierona
non amo parlare di me stessa se non per cose futili.
Ringrazio
cosi, attraverso queste poche righe, voi per la bellissima esperienza vissuta
insieme, per tutti gli aspetti educativi e tecnici trasmessi, per aver più
volte sottolineato che i bambini vanno visti come piccoli adulti, per le nuove
amicizie fatte durante i fine settimana sia al corso che alla sera in hotel ma
specialmente per avermi fatto tornare bambina.
La
danza è un’arte, è un modello di vita, è fatica, impegno e regole e dedizione
ma se è anche gioia, sorrisi e divertimento allora si che diventa magia.
Grazie
davvero di cuore.
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