domenica 23 marzo 2014

Relazione di Marta Rizzi- Maestra di Giocodanza®


Tesina d'esame di Marta Rizzi
Corso di Formazione Professionale Giocodanza® 


Brescia - Anno Sociale 2013-2014

  
La decisione di partecipare al corso di formazione di Giocodanza® è avvenuta in modo inaspettato. Premetto che la danza classica è sempre stata presente nella mia vita, la pratico da quando avevo 11 anni. Ricordo con nostalgia le mie prime lezioni di danza. Il movimento è la mia passione: ho iniziato praticando la ginnastica artistica a 6 anni. Ripensando a quel tempo passato danzando con la musica mi sembra quasi un sogno. 
  Nella mia mente si affaccia il ricordo della scuola di danza dove ho iniziato i primi passi: era una veranda-dependance costruita in un giardino alberato nel centro della mia città. All'interno c’erano le sbarre una a destra, una a sinistra attaccate al muro con gli specchi da un lato che coprivano tutta una parete; le finestre sopra gli specchi dalle quali entrava la luce del giardino. Ricordo il primo giorno quando fui accompagnata da mia madre: l’insegnante aveva un impeccabile portamento ed era vestita con una body nero.     Mi fu spiegato che avrei dovuto procurarmi un abbigliamento adeguato: le calze rosa, il body nero, le scarpe rosa di una certa marca. I capelli dovevano essere raccolti accuratamente in uno chignon. 
  Superata una certa rigidezza iniziale, ricordo che mi piaceva moltissimo: aspettavo con trepidazione il martedì e il giovedì per andare a danza. 
  La tecnica era molto rigida, la maestra insegnava i vari esercizi alla sbarra e al centro con molta disciplina e precisione. 
  Alle volte mi sentivo un po’ goffa negli esercizi e nelle posizioni da eseguire, non avevo delle doti fisiche eccezionali - come il piede da ballerina - tuttavia ero flessibile per via della ginnastica artistica, avevo senso del ritmo, tenace perseveranza, forza di volontà e attitudine ad imparare. Ricordo, in seguito, di aver cambiato insegnanti e scuole di danza, quante ore ho dedicato a questa arte meravigliosa! La danza è comunque rimasto un punto di riferimento nella mia vita, uno spazio dove rifugiarmi e dove potermi esprimere liberamente. Grazie alla danza mi sono avvicinata alla tecnica del pilates.  
  Con gli anni che passano, la flessibilità comincia a diminuire: il pilates ha preso il posto della danza in quanto è una disciplina che rispetta maggiormente quelle che sono le possibilità anatomiche del corpo. 

  L’idea di partecipare ad un corso di formazione mi è venuta perché vorrei avvicinare i bambini al movimento e nello specifico alla danza. Insegno principalmente ad adulti e adolescenti, il mondo dei bambini un po’ mi manca. 
  Ho avuto esperienza di insegnamento ai bambini di età prescolare insegnando inglese alla scuola dell’infanzia. 

  Così eccomi pronta per intraprendere una nuova avventura. Me l’ero immaginata diversamente: pensavo che avrei ricevuto un insegnamento tradizionale, come accade generalmente nei corsi di formazione. Invece, con mia viva sorpresa, il corso si è trasformato in un corso di movimento, giochi di fantasia, esercizi di danza, canto, mimo, travestimenti … a 360°. 
  Marinella ci esortava senza un attimo di tregua a trasformarci in “api laboriose”, a trasferirci “in una giungla impenetrabile”, a impersonificare “Madame Spokky che si
prepara per un lungo viaggio”, ad assumere le sembianza di un “nanetto nel bosco”, ad utilizzare il velo per creare una coreografia. 
  Al termine delle giornate di corso mi sentivo affaticata con la consapevolezza forse di non avere più l’energia di un tempo, soddisfatta tuttavia di aver fatto affiorare nella mia mente il divertimento e di aver giocato come quando ero una bambina. La musica che accompagnava gli esercizi era un ausilio utilissimo, contribuendo a creare quel alone di mistero e di magia durante la lezione.  

Ad un tratto ho percepito che volteggiavo per la stanza con altre bambine con la felicità e la spensieratezza dell’infanzia. Mi sono stupita di come sia stata rapita dalle sequenze dei giochi e degli esercizi, come se mi trovassi a vivere in un mondo di fantasia dove per una serie di istanti il tempo non esistesse più. 
  A mio parere è cambiato il mio modo di approcciare i bambini alla danza rispetto a quando ero bambina. 
  Alcune volte non è stato facile perdere quel controllo, quella compostezza “da grandi” è trasformarsi in una bambina pronta a giocare e a mettersi in gioco senza tanti pensieri e inibizioni che contraddistinguono a tratti la vita adulta. 

  Grazie, Marinella, per avermi dato l’opportunità di far emergere un aspetto di me che avevo accantonato, la mia parte “bambina”. 

  Ho capito quanto è importante la danza dal punto di vista psicologico, relazionale ed emotivo per la formazione del bambino, la sua stupenda e straordinaria ricchezza di contenuti e di significati.  

  Come se, dopo tanti anni di pratica, avessi fatto un’attenta riflessione come un bilancio del mio passato. 

  Durante il corso ho incontrato un gruppo numeroso di allieve con le quali ho condiviso del tempo: si è creato subito un feeling particolare con la maestra. 
  Marinella ci ha presentato dei giochi concreti e istruttivi con tante varianti, utilizzando degli strumenti semplici, ci ha dato informazioni e consigli per insegnare ai bambini a respirare, rilassarsi, riequilibrare le proprie energie in un clima di fiducia e di scoperta.      Le attività che ci ha proposto offrono ai bambini svariate opportunità di sviluppare l’abilità all'osservazione, all'attenzione, all'ascolto, di rafforzare l’allungamento muscolare, di percepire la respirazione, la contrazione e rilassamento muscolare. 
Mi auguro di poter utilizzare nel modo più efficace il materiale del corso di formazione. 

E’ stata una magnifica esperienza che mi porterò sempre nel cuore: la riscoperta della mia parte più intuitiva e spontanea che forse da tempo avevo dimenticato.

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