sabato 22 marzo 2014

Relazione di Arianna Gliaschera - Maestra di Giocodanza®

Tesina d'esame di Arianna Gliaschera
Corso di Formazione Professionale Giocodanza® 

Brescia - Anno Sociale 2013-2014


NELLA MIA TESTA

  Ciao sono Arianna faccio danza da quando ho 5 anni e insegno da circa 3 anni.

  Insegno danza classica, moderna, zumba e “baby dance” dai 3 ai 5 anni. Nelle prima discipline non ho mai incontrato grandi difficoltà perché metto in pratica tutta la tecnica che ho studiato per tantissimi anni. Il mio problema, la mia “ansia” era sempre con i bambini più piccoli.

  La cosa che mi piace di più nello stare con i bambini così piccoli è che involontariamente ti fanno capire il loro stato d’animo, riesci a capire senza parole se si divertono, se si annoiano, se si sentono a loro agio o se hanno qualche difficoltà. Nonostante io sia molto solare, coinvolgente vedevo che mi mancava qualcosa… ma cosa????

  Non avevo proprio più idee, pensavo che con bambini così piccoli non si potesse fare altro che: farli correre, farli ballare liberamente, farli giocare al ballo delle statuine così iniziai a cercare notizie dai libri dei suggerimenti su internet e trovai “gioco danza di Marinella Santini”. Comprato, sfogliato, messo in pratica. Già sfogliando quelle pagine mi si era aperto un mondo nuovo che andava di pari passo con la danza pieno di fantasia e immaginazione il quale non avevo mai incontrato in tutti i miei corsi frequentati da 17 anni a questa parte. 
Inoltre trovai questo percorso di formazione e senza pensarci 2 volte decisi di iscrivermi.  
>> Ora eccomi qui alla fine del corso.

Le mie valutazioni sono molto positive sia per la grande insegnante Marinella Santini ma soprattutto per le cose pratiche che mi ha insegnato. Già leggere “la nuova propedeutica…ovvero: imparare giocando!” ti fa venir voglia di frequentare il corso. Chi non vorrebbe imparare qualcosa, qualsiasi cosa GIOCANDO! Che meraviglia! Soprattutto nel mondo della danza che è visto sempre come un ambiente rigido, pieno di regole. Con questo metodo al contrario, riesci ad apprendere la tecnica con qualche sorriso in più.

  Io personalmente già mi sento molto bimba, mi piace sentirmi così e con i miei allievi cerco sempre, nei limiti del possibile, di mettermi in gioco con loro, di sentirmi parte del gruppo ma con i bambini di 3 anni ho avuto sempre qualche difficoltà in più. Grazie ai giochi del metodo GiocoDanza, soprattutto quelli di fantasia, sono riuscita a integrarmi con molta più facilità nel loro mondo, ho provato sulla mia pelle cosa vuol dire far finta di essere un elefante, una principessa, un pappagallo e se per me è stato meraviglioso nei loro occhi vedevo molto di più.
Ora non mi preoccupano più le lezioni, le preparo a casa e se vedo che qualcosa non va mentre la facciamo ho altre 300 proposte nel cassetto pronte per essere usate.

  Vorrei concludere con questa frase che amo e che il primo giorno ha citato Marinella all’incontro e voglio ribadirla perché la condivido in pieno:


 Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l'adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé.”(Pablo Neruda)

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