sabato 22 marzo 2014

Relazione di Stefania Garbagnati - Maestra di Giocodanza®


Tesina d'esame di Stefania Garbagnati
Corso di Formazione Professionale Giocodanza® 

Brescia - Anno Sociale 2013-2014

COME D’INCANTO...

  Ricordo solo che ero al mare, l’acqua catturava il mio sguardo, quell'azzurro che si trasformava in verde e poi piano piano diveniva più scuro verso l’immenso. 
  Chiusi gli occhi e iniziai con i piedi a giocare con la sabbia ma ad un certo punto, un brivido attraversò la mia schiena e girai lievemente la testa, dietro di me, con quegli occhi grandi color nocciola, mia nonna, mi guardava e toccandomi i capelli pronunciava, come una filastrocca “per ogni riccio un capriccio”, sorrisi e mi voltai di nuovo ad osservare il mare e le sue onde che si alzavano infrangendosi sul bagnasciuga provocando una schiuma che poi spariva sulla sabbia e proprio mentre ero intenta a guardare il mare e le sue magie, mia nonna disse “penso proprio che dovresti iscriverti ad un corso di danza, è la prima cosa che ho pensato quando sei nata: sarà una ballerina”… 
  … mi svegliai di soprassalto, ancora incredula e frastornata, mia nonna era morta da 5 anni, mi mancava come non mai, ma quella notte era tornata a trovarmi; qualcuno potrà pensare che sia stupido prendere decisioni in base a un sogno, ma lo feci e così iniziò la mia avventura nel mondo della danza; ed ora che di anni dalla sua morte ne sono passati ben 16 mia nonna continua ad essere con me, è successo dopo quel sogno, mia nonna è tornata a vivere, è una fonte continua dalla quale attingere per continuare a sognare e ogni volta che penso a lei sorrido e sorrido perché mi ha regalato una sete di vita, una sete di danza.

  Ecco Marinella è questa sete di danza che, tra le altre cose, mi ha portato ad iscrivermi al tuo corso, riuscivo a respirare, percepire la tua passione leggendo le pagine del tuo libro.

  Il primo giorno non sapevo bene cosa aspettarmi, la sveglia presto, il viaggio in treno, le indicazioni per giungere alla scuola scritte su un foglietto stropicciato; ancora assonnata entrai in sala danza, insieme a me tantissime ragazze, donne, un miscuglio di vite e di esperienze, tutte sedute una accanto all'altra, ricordo di essere entrata li un po’ stanca, infreddolita e piena di pensieri ma poi, come d’incanto, mi sono ritrovata bambina, girandomi verso lo specchio vedevo la bambina che è in me, con quegli occhi curiosi, riscoprivo lo stupore e la gioia anche in un semplice gesto e così la sala danza si è trasformata in un posto fantastico dove potevo essere una bella sirena che cerca di scappare dai pirati, una principessa che passeggia nel bosco, una piccola ape che si prepara per la discoteca, e sono andata in Spagna, in Cina, ho visitato un castello pieno di stanze magiche, sono stata in una giungla, ho creato delle sculture e ho conosciuto un’orsetta bellissima di nome Lulù.

  La cosa più bella è stata scoprire che questo mondo esiste davvero! Possiamo davvero ricavare un velo bellissimo da un sacco della spazzatura, e un telo colorato può diventare una tela dei pompieri, una nuvola, un fungo, una padella per fare i popcorn, e dei semplici pezzettini di carta possono davvero creare una bellissima aspettativa e possono trasformarsi  in neve, coriandoli, polvere magica. Non è un sogno, è tutto vero, i bambini possono tornare a fare i bambini, possono imparare giocando possono saltare, danzare, imitare, guardare, creare possono riscoprire la magia che risiede nei giochi nei quali tutto può essere inventato.

OGNI BAMBINO DOVREBBE FARE UN VIAGGIO NEL PAESE DEL GIOCODANZA.

“I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta.”
 (Il piccolo principe)


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