Tesina d'esame di Martina Bussola
Corso di Formazione Professionale Giocodanza®
Corso di Formazione Professionale Giocodanza®
Brescia
- Anno Sociale 2013-2014
Ho iniziato a frequentare corsi di danza fin da
bambina, ma non sono mai riuscita a fare più di un anno di danza classica
perché non mi piaceva la “rigidità” della lezione. Mi ricordo che tornavo a
casa un po’ triste per non essere riuscita a esprimermi a pieno, per aver fatto
tanta fatica a seguire la lezione, le regole, le posizioni difficili e
impegnative, i passi che dovevi ripetere all’infinito per farli venire
assolutamente perfetti.
Purtroppo nella mia esperienza di allieva non ho
mai trovato nessun insegnante che mi facesse giocare, che mi riuscisse a
insegnare facendomi divertire. La passione, però non è mai mancata e ho
continuato a seguire quelle lezioni “rigide”, a volte divertenti, sì, ma così
faticose!
Ho seguito e studiato vari stili, dal classico al
moderno, musical, jazz, fino ad arrivare negli ultimi anni alla ginnastica
artistica. Ma nessuno di questi mi ha insegnato a giocare.
Ho scoperto il metodo Gicoodanza® da una mia
insegnante che ha partecipato al corso, e mi sono iniziata a documentare su
internet. Al primo Natale mi sono fatta regalare il libro, e tutta entusiasta
me lo sono divorato in una sera!
Il caso (o forse era destino) ha voluto che l’anno
successivo la mia insegnante mi chiedesse di aiutarla nelle lezioni con i
bambini. Ero allo stesso tempo emozionatissima e impauritissima. Cosa posso
insegnare io a dei bambini? Cosa mi chiederanno? Ne sarò all’altezza?
Dopo questo primo anno di “gavetta” ho deciso di
iscrivermi al corso di Giocodanza® per ampliare le mie conoscenze, per poter
portare qualcosa di nuovo nella mia scuola.
Al primo incontro ero un po’ spaesata, come forse
lo erano tutte, ma io mi sentivo proprio persa. Eravamo tante, mi guardavo
intorno e vedevo solo visi non conosciuti, mi chiedevo come sarebbe stato il
corso, cosa avrei imparato, quante cose avrei dovuto scrivere… SCRIVERE? Sbagliavo
proprio! Non c’era nulla da scrivere, c’era solo da FARE. Ed è stato
fantastico.
In sole due ore mi ero trasformata in un’ape, e
senza neanche rendermene conto mi stavo preparando per uscire con il vespone.
Poco dopo ero una principessa, un nanetto, una statua, una ballerina, un
elefante, un leone.. e ogni volta tornavo a casa entusiasta di quello che avevo
fatto, dei personaggi in cui mi ero trasformata. E a Bologna nessuno capiva
perché salutavo in punta di piedi imitando una giraffa e dicendo “hello hello”.
Mi credevano pazza!
Ho iniziato subito a proporre alcuni giochi a lezione, soprattutto ai bimbi più piccolini. Quest’anno abbiamo avuto la fortuna di avere qualche maschietto in aula e finalmente, grazie a Giocodanza®, sono riuscita a fargli imparare qualcosa senza farli sentire fuori luogo (perché purtroppo l’immagine del bimbo maschio che va a lezione di danza non è così positiva)…anzi, sono usciti dall’aula molto entusiasti, con la voglia di tornare per scoprire quale gioco li aspetta.
Invidio molto i miei allievi, perché avrei voluto
avere anche io la fortuna di imparare giocando, di avere voglia di andare a
danza per giocare, per divertirmi, per trasformarmi.
Giocodanza® è stata una scoperta meravigliosa, un
tornare bambina che mi mancava, mi ha dato la carica e l’entusiasmo per
insegnare, per trasmettere qualcosa che ancora non ero in grado di dare.
Quindi… grazie
Giocodanza®, grazie Marinella per essere riuscita a farmi invidiare i miei
allievi!
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