sabato 22 marzo 2014

Relazione di Martina Bussola - Maestra di Giocodanza®

Tesina d'esame di Martina Bussola
Corso di Formazione Professionale Giocodanza® 


Brescia - Anno Sociale 2013-2014

  Ho iniziato a frequentare corsi di danza fin da bambina, ma non sono mai riuscita a fare più di un anno di danza classica perché non mi piaceva la “rigidità” della lezione. Mi ricordo che tornavo a casa un po’ triste per non essere riuscita a esprimermi a pieno, per aver fatto tanta fatica a seguire la lezione, le regole, le posizioni difficili e impegnative, i passi che dovevi ripetere all’infinito per farli venire assolutamente perfetti.
  Purtroppo nella mia esperienza di allieva non ho mai trovato nessun insegnante che mi facesse giocare, che mi riuscisse a insegnare facendomi divertire. La passione, però non è mai mancata e ho continuato a seguire quelle lezioni “rigide”, a volte divertenti, sì, ma così faticose!
  Ho seguito e studiato vari stili, dal classico al moderno, musical, jazz, fino ad arrivare negli ultimi anni alla ginnastica artistica. Ma nessuno di questi mi ha insegnato a giocare.
  
Ho scoperto il metodo Gicoodanza® da una mia insegnante che ha partecipato al corso, e mi sono iniziata a documentare su internet. Al primo Natale mi sono fatta regalare il libro, e tutta entusiasta me lo sono divorato in una sera!
  Il caso (o forse era destino) ha voluto che l’anno successivo la mia insegnante mi chiedesse di aiutarla nelle lezioni con i bambini. Ero allo stesso tempo emozionatissima e impauritissima. Cosa posso insegnare io a dei bambini? Cosa mi chiederanno? Ne sarò all’altezza?
  Dopo questo primo anno di “gavetta” ho deciso di iscrivermi al corso di Giocodanza® per ampliare le mie conoscenze, per poter portare qualcosa di nuovo nella mia scuola.

  Al primo incontro ero un po’ spaesata, come forse lo erano tutte, ma io mi sentivo proprio persa. Eravamo tante, mi guardavo intorno e vedevo solo visi non conosciuti, mi chiedevo come sarebbe stato il corso, cosa avrei imparato, quante cose avrei dovuto scrivere… SCRIVERE? Sbagliavo proprio! Non c’era nulla da scrivere, c’era solo da FARE. Ed è stato fantastico.
  In sole due ore mi ero trasformata in un’ape, e senza neanche rendermene conto mi stavo preparando per uscire con il vespone. Poco dopo ero una principessa, un nanetto, una statua, una ballerina, un elefante, un leone.. e ogni volta tornavo a casa entusiasta di quello che avevo fatto, dei personaggi in cui mi ero trasformata. E a Bologna nessuno capiva perché salutavo in punta di piedi imitando una giraffa e dicendo “hello hello”. Mi credevano pazza!
 
Ho iniziato subito a proporre alcuni giochi a lezione, soprattutto ai bimbi più piccolini. Quest’anno abbiamo avuto la fortuna di avere qualche maschietto in aula e finalmente, grazie a Giocodanza®, sono riuscita a fargli imparare qualcosa senza farli sentire fuori luogo (perché purtroppo l’immagine del bimbo maschio che va a lezione di danza non è così positiva)…anzi, sono usciti dall’aula molto entusiasti, con la voglia di tornare per scoprire quale gioco li aspetta.
  Invidio molto i miei allievi, perché avrei voluto avere anche io la fortuna di imparare giocando, di avere voglia di andare a danza per giocare, per divertirmi, per trasformarmi.
Giocodanza® è stata una scoperta meravigliosa, un tornare bambina che mi mancava, mi ha dato la carica e l’entusiasmo per insegnare, per trasmettere qualcosa che ancora non ero in grado di dare.

Quindi… grazie Giocodanza®, grazie Marinella per essere riuscita a farmi invidiare i miei allievi!

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