domenica 30 gennaio 2011

Relazione GIOCODANZA® di Simona Raffi - Torino 2011

             Quattro week end per tornare bambine!
    Dopo pochissimo dall’inizio della lezione mi sentivo già sulla strada del non ritorno dall’ isola che non c’è, ovvero dove si vuole rimanere per sempre bambini...
    Con molto piacere ho scoperto di non essere andata da sola sull’isola, ma in compagnia di tante altre ragazze desiderose di immergersi nel mondo di fantasia dove ci stava conducendo la nostra maestra Marinella!
    Dopo aver fatto la reciproca conoscenza e superato i primi attimi di imbarazzo, nel giro di poche ore ci siamo trasformate in bellissime principesse, buffi animaletti, nanetti birichini e poi ancora in sirene dai lunghi capelli e pirati prepotenti. Abbiamo imparato a volare come delle piccole api laboriose o a librarsi nell’aria sospinte da un soffio di vento.
Abbiamo anche viaggiato molto, spesso ci si spostava in treno, ma sempre si trattava di un treno un po’ speciale! Abbiamo visitato diversi Paesi tra cui Argentina, Cina e Far West, poi siamo anche finite in un castello misterioso e ci siamo trasformate in statue. A proposito di statue... siamo anche diventate scultrici!
    La maestra poi ci ha fatto divertire con dei semplicissimi oggetti che con la fantasia si trasformavano nelle cose più svariate!
    Insomma nei quattro week end trascorsi si è giocato tanto, ci si è divertite e si sono apprese tante idee su come rendere divertente la propedeutica della danza, ed è stato interessante anche vedere le proposte scaturite dalle altre ragazze.
    Quando mi sono iscritta al corso in effetti già un po’ sapevo a cosa sarei andata incontro perchè avevo già partecipato alla lezione introduttiva per il corso che si sarebbe tenuto a Milano, ma che poi non avevo potuto seguire. Quando invece avevo preso parte alla primissima lezione ero assolutamente felice di aver trovato una Maestra che si avvicinasse molto al modo in cui volevo insegnare danza! Sì, perchè in passato cercavo di proporre le solite lezioni di propedeutica, ma mi rendevo pian piano conto che i bimbi di oggi non sono più quelli di una volta: non si accontentano di una serie di esercizi da svolgere, ma richiedono molta più fantasia da parte dell’insegnante per tenere viva la loro attenzione e curiosità. Quindi avevo già provato ad inserire dei piccoli giochi all’interno delle lezioni, ma o si trattava di semplici nomi buffi per identificare gli esercizi, o di veri e propri giochi che però avevano solo lo scopo di intrattenere le bambine e farle divertire un po’ tra un esercizio e l’altro.
   Grazie al Giocodanza invece ho capito (o almeno spero!!) come poter mescolare la “tecnica” al gioco creativo e allo stesso tempo educativo.
    Da quando ho iniziato a frequentare il corso ho subito provato a sperimentare i giochi con le mie piccole allieve ed ho subito notato come cresceva il loro interesse per la lezione! Non ho più visto visini annoiati, ma anzi gli occhietti delle mie bibmbe brillavano al solo pensiero di iniziare un percorso fantastico insieme! E con grande gioia vedevo come di volta in volta fossero loro a chiedermi di fare un gioco piuttosto che un altro: non solo i giochi più divertenti e “scalmanati”, ma ache quelli di concentrazione; pobabilmente si sentivano grandi e in qualche modo appagate dagli elogi della maestra qualora avessero svolto correttamente l’esercizio-gioco!
Per Natale inoltre ho voluto provare a fare la lezione aperta con il coinvolgimento diretto dei genitori (proprio come ci ha suggerito la maestra Marinella!) e devo dire che è stato un successo!  
    A parte il fatto che è stato davvero divertente anche per me, vedevo nonne con le calzine antiscivolo mettersi per terra a gambe incrociate, mamme con la schiena drittissima e le punte stese e perfino papà che strisciavano per terra!! Le bimbe ovviamente erano contente di poter condividere la loro lezione di danza coi propri genitori e loro stessi, a fine lezione, erano entusiasti del lavoro svolto con le figlie!

    Grazie al Giocodanza ho capito che tipo di insegnante voglio diventare: non una maestra vecchio stile, gonnellone, scialle nero e capelli tirati in un severo chignon, ma una maestra giovane dentro, che sappia giocare con le proprie allieve perchè crede in quello che fa, che sappia ridere insieme alle bimbe e che sia una loro compagna di giochi e di avventura oltre che saldo punto di riferimento!
Grazie Giocodanza, Grazie Marinella!
Simona Ranfi

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